Chi si aspettava una Juve famelica e rabbiosa dopo la mazzata di Madrid con l’Atlético è rimasto profondamente deluso. La Vecchia Signora scesa in campo al Dall’Ara di Bologna, contro i rossoblù, ha vinto 1-0 faticando enormemente. Per la milionesima volta in questa stagione i bianconeri hanno commesso una quantità incalcolabile di errori tecnici individuali, nel primo e nel secondo tempo. Soprattutto nella prima frazione di gioco Madama ha sofferto oltremisura l’alta intensità agonistica e la maggiore freschezza atletica del Bologna, che ha imposto i propri ritmi alla squadra di Massimiliano Allegri. Pochissimo movimento senza palla specialmente nei primi 45 minuti da parte dei campioni d’Italia, che sono riusciti a espugnare il fortino felsineo grazie a un mancino chirurgico della Joya Dybala, in buona sostanza l’unico vero acuto della Juve in 95 minuti.
Domenica 3, alle 20:30, allo stadio San Paolo di Napoli contro i partenopei, la Juventus dovrà viaggiare a una velocità completamente diversa se vorrà avere la meglio sulla formazione allenata da Carlo Ancelotti. Il Napoli giungerà a questo big match dopo aver liquidato con un roboante 4-0, al Tardini, il malcapitato Parma di mister D’Aversa. Una partita in cui l’undici ancelottiano ha ritrovato quella lucidità e quella cattiveria negli ultimi 16 metri che aveva smarrito nelle precedenti uscite. Senza Albiol, il Napoli dovrebbe schierarsi con un 4-4-2 formato da: Meret; Malcuit, Maksimovic (Chiriches), Koulibaly, Ghoulam (Hysaj); Callejón, Allan, Fabián Ruiz, Zielinski; Milik (Mertens), Insigne. La Vecchia Signora, priva di Cuadrado, Douglas Costa e Khedira, potrebbe scendere in campo con un 4-3-2-1 composto da: Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Bentancur (Emre Can), Pjanic, Matuidi; Dybala, Cristiano Ronaldo; Mandzukic.
> ALLEGRI IN CONFERENZA STAMPA ALLA VIGILIA DI NAPOLI-JUVE
Il Napoli targato Carletto Ancelotti sviluppa il gioco, con una certa frequenza, cercando di sfruttare al massimo l’ampiezza del campo, aprendo e alzando moltissimo gli esterni bassi. Invece, per ciò che concerne i due laterali di centrocampo, quello di destra (solitamente Callejón) tende a rimanere piuttosto largo sull’out, mentre il laterale sinistro (in genere Zielinski) converge molto più spesso verso l’interno del terreno di gioco, o per battere a rete, oppure per confezionare assist millimetrici quasi in posizione di trequartista. Altra peculiarità fondamentale dell’idea di calcio ancelottiana è la costante ricerca delle sovrapposizioni (soprattutto) esterne, in modo tale da creare situazioni di superiorità numerica sulle corsie, nonché la tendenza all’attacco diretto puntando forte sulla profondità e sull’aggressione degli spazi senza palla. Sovente, in fase di non possesso, il Napoli alterna un pressing piuttosto alto che parte dalla prima linea orientato sul primo portatore di palla avversario e sulla chiusura degli appoggi, a un atteggiamento più incline a una densità nella terra di mezzo per schermare le linee di passaggio e per impedire agli avversari di trovare facilmente gli sbocchi per vie centrali.
La Juventus dovrà essere abile e scaltra nell’interpretare i vari momenti del match. Sarà necessario far girare il pallone, con estrema fluidità, precisione e rapidità, da un lato all’altro del manto erboso, utilizzando il più possibile gli esterni. All’uopo, bisognerà saltare la seconda linea con lanci profondi e immediati per innescare la velocità degli attaccanti, servendoli con i tempi giusti. In fase di non possesso, massima attenzione nel presidio delle fasce, dove, se indispensabile, si dovrà ricorrere al raddoppio. Al di là di tutto, la Juventus sarà chiamata a una prestazione molto convincente in primis sotto l’aspetto squisitamente tecnico, ma anche fisico e mentale. Espugnare il San Paolo significherebbe chiudere davvero il capitolo scudetto a tripla mandata. Sia chiaro, il momentaneo +13 della Juve sul Napoli è più che rassicurante. Ma conquistare i 3 punti, obiettivo senza dubbio difficile contro i partenopei, sarebbe un’ottima iniezione di fiducia anzitutto dal punto di vista psicologico in virtù del ritorno di Champions con l’Atlético Madrid.