Napoli-Juve, Spalletti umilia Allegri in 3 mosse

Napoli-Juve è stata anche Spalletti contro Allegri. La vittoria netta dei partenopei porta la firma del tecnico di Certaldo, che ha umiliato il collega con una cinquina che resterà negli annali. Ecco come l’ex tecnico di Roma e Inter ha distrutto il bianconero.

Napoli-Juve, Spalletti ha vinto così

(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

5 gol in 3 mosse vincenti. Questa è l’analisi del Corriere dello Sport sulla netta vittoria del Napoli sulla Juventus. Luciano Spalletti si prende la scena trovando le scelte giuste che hanno aiutato la squadra a conquistare i tre punti che mandano i partenopei in orbita, a +10 sui bianconeri. Innanzitutto la fiducia a Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano arrivava da un periodo non felice ma Spalletti ha insistito su di lui nella serata più importante e il classe 2001 ha ripagato con un gol e un assist. Kvara è l’unico giocatore nei top 5 campionati ad aver segnato almeno 7 gol e fornito almeno 7 assist, insieme a Neymar e Messi.

Altra scelta vincente, Mario Rui al posto di Olivera. Il portoghese è più difensivo dell’uruguaiano ed è stato in grado di annullare Chiesa da quella parte. In più, da un suo pressing ultraoffensivo è nata l’azione del 4-1. Non solo gli undici iniziali, ma anche scelte a gara in corso. Come quella di inserire Elmas al posto dell’infortunato Politano quando tutti si aspettavano Lozano. E il macedone ha segnato il quinto gol.

Napoli-Juve, partenopei in fuga

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Come tante volte si è detto, il calcio moderno non permette più solo di speculare e giocare sugli avversari, ma è necessario anche proporre. Al di là delle filosofie estremiste, è chiaro che la strategia di Massimiliano Allegri non sia più attuabile ad alti livelli.

Servono calciatori di alto livello e soprattutto in piena forma per potersi permettere un gioco così episodico. Chiesa mancava da troppo tempo ed era la sua prima da titolare dopo l’infortunio, Pogba e Vlahovic non c’erano. L’unico capace di dare un senso alla serata del Maradona è stato Angel Di Maria. Troppo poco per poter pensare di vincere in casa della capolista.