Graziano Cesari analizza l’episodio da moviola più importante di Inter-Juve. L’ex arbitro si sofferma sul possibile tocco di Rabiot a inizio azione del gol di Kostic, parlando anche del successivo controllo di Vlahovic.
La Juve festeggia il successo in casa dell’Inter e continua la sua scalata verso la rimonta clamorosa per la Champions League. I bianconeri vincono grazie alla rete di Filip Kostic che con un sinistro in diagonale lascia impietrito Onana e segna l’unico gol della gara. Nella ripresa la Juve potrebbe fare almeno il secondo, ma l’imprecisione è troppa e l’Inter si salva. Nel post partita però l’argomento principale è la moviola, con i dubbi sul controllo di Adrien Rabiot prima dell’assist a Kostic. Le immagini sembrano chiarire che il tocco non ci sia, ma per l’ex arbitro Graziano Cesari non è così.
Durante la trasmissione di Mediaset Pressing, l’ex arbitro Graziano Cesari interviene per analizzare l’episodio che ha fatto scatenare le proteste dell’Inter. Durante la sua disamina, Cesari chiede: “Dobbiamo fermarci e chiederci se c’è un tocco col braccio ed è involontario”. Nello specifico osserva: “Dal tocco al gol di Kostic passano 10 secondi. La traiettoria del pallone cambia dopo che tocca l’orlo della manica bianconera di Rabiot. Il secondo, di Vlahovic, è ininfluente perché ritrae”.
Il dubbio che solleva Cesari è uno: “Va stabilito se Rabiot tocca accidentalmente o no, se sia punibile o meno. Non è vero che il VAR non aveva a disposizione immagini, il VAR aveva tantissime immagini a disposizione. Una immagine, in particolare, sembra molto chiara. E se c’è un tocco col braccio, come sembra, il vantaggio è sicuro”. E conclude: “Per Chiffi vale quello che decide il VAR”