Alvaro Morata, attaccante spagnolo della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’ dal ritiro della nazionale iberica. A pochi giorni dalla sfida casalinga contro il Milan, il centravanti ex Real Madrid ha fatto il bilancio del cammino bianconero in campionato, attualmente al di sotto delle attese: “La squadra ultimamente sta vincendo e stiamo anche giocando meglio. L’obiettivo – sottolinea Morata – da qui a Natale è di fare tutti i punti possibili, per risistemare il campionato risalendo in classifica e passare agli ottavi in Champions. Considerando gli standard italiani la distanza che abbiamo da chi è in testa non è gran cosa, magari in un altro campionato i 9 punti peserebbero di più, ma in Serie A tutti possono perdere punti contro qualsiasi rivale e per questo sono sicuro che torneremo in testa. I tifosi hanno avuto pazienza con noi quando le cose non andavano bene, penso che ora ripagheremo la loro fiducia e le cose inizieranno ad andar bene”.\r\n\r\nQuanto alla sfida contro il Milan, seppur negli ultimi anni sia considerata una “nobile decaduta”, Morata ha le idee chiare:\r\n\r\n“Una finale, per il momento che viviamo e per la nostra attuale classifica. È il nostro Clasico, per la storia che si porta dietro questa gara. Una partita nella quale conta poco come stanno le due squadre. La storia dice che è una delle sfide più importanti d’Italia e come arrivano alla gara le due squadre ha un peso relativo perché tanto noi come loro giocheremo a tutta”.\r\n\r\nEsattamente come la Juventus, Morata ha fin qui avuto un andamento altalenante: bene in Champions, poco incisivo in campionato.\r\n\r\n“Sinceramente fino ad ora non sono stato bene fisicamente. Ho giocato con dolori vari di diverso tipo – sottolinea – e per questo non ho avuto continuità. Non ho potuto giocare ancora una partita intera: ora fisicamente sto benissimo e la cosa si vedrà anche in campo, ve lo assicuro”.\r\n\r\nQualcuno dice che Morata non apprezzi il ruolo cui lo relega l’allenatore Massimiliano Allegri: il diretto interessato approfitta dell’intervista per fare un chiarimento:\r\n\r\n“Mi fa piacere poter chiarire le cose, ché con questi rimbalzi tra Italia e Spagna e le due lingue si creano malintesi spiacevoli. Io ogni volta che gioco sono contento e non ho detto che non mi piace giocare sulla sinistra ma solo che da lì è più difficile far gol. Però il mio obiettivo è vincere titoli, non la classifica cannonieri. A che cosa mi serve segnare 25 reti e non vincere nulla? Io sono sereno e tranquillo, poi è chiaro che l’attaccante quando non segna viene criticato, però se mi si offre l’idea di chiudere la Serie A senza gol e vincere lo scudetto firmo qui, ora”.\r\n\r\nAltri parlano di mal di pancia legati alla possibile ‘recompra’ da parte del Real Madrid…\r\n\r\n“No, mi scivola addosso. A me l’unica cosa che interessa è giocare il più possibile nella Juve e vincere titoli, poi quello che si dice o non si dice non è un problema mio. Io so che devo far meglio, che non ho avuto il rendimento a cui ho abituato tutti l’anno scorso e che sinora non sono stato al mio livello. Ora – prosegue – devo recuperarlo e anche superarlo visto che ho 23 anni e penso di poter migliorare ancora. Io sto benissimo dove sono e non penso a nessun altro club. Poi è vero che ci sono tante cose che non dipendono da me però ripeto, io alla Juventus sto bene e non ho intenzione di cambiare”.\r\n\r\nInsomma, Morata vuole ancora crescere con la Juventus, nonostante in estate se ne siano andati grandi campioni del calibro di Pirlo, Tevez e Vidal. Addii che stanno pesando e non poco:\r\n\r\n“È normale. Quando se ne vanno tre giocatori di quella categoria, se le cose non vanno bene è ovvio che tutti si ricordino di loro però è altrettanto certo che se vinciamo un titolo importante i paragoni finiranno. È normale che la gente li ricordi, erano tre tessere fondamentali del nostro mosaico, e poi non dimentichiamo anche Giovinco, Llorente e gli altri: ci sono stati dieci cambi in questa squadra, vorrei vedere chiunque nella nostra situazione. È difficile assorbire tante novità – evidenzia – , e non è normale che una squadra che arriva alla finale di Champions cambi dieci giocatori. Però lo spogliatoio è lo stesso: i capitani sono lì e con loro anche tanti altri giocatori rilevanti che sono alla Juve da anni. Perché questa è la cosa più rilevante, che i nuovi sappiano cos’è la Juve. Ci siamo, ora manca solo una cosa: vincere”.