«La Juventus è tornata la squadra da battere». In attesa di risolvere sul campo il dualismo con l’Inter, Gian Paolo Montali assegna un primo scudetto all’undici di Ferrara: quello della competitività, «insieme all’Inter». Secondo il consigliere bianconero è il prodotto di tre fattori: la crescita della società, un mercato ben concepito e la mano del tecnico. Proprio nei suoi primi passi Montali, che è stato allenatore giovanissimo e di successo, riconosce le stimmate del talento vincente. Dice: «Ferrara ha una disposizione naturale per questo mestiere. Ha personalità, esperienza, idee chiare e coerenza. E non s’accontenta».\r\n\r\nDopo un 3° e un 2° posto, non vincere sarebbe una delusione?\r\n”L’obiettivo è quello, anche a costo di deludere le aspettative. Ma bisogna avere il coraggio di pensare in grande.La squadra è tornata altamente competitiva, ora è necessario sputare il fiato in ogni partita, ogni allenamento, lavorare sui dettagli, prevenire i momenti di criticità e supportare squadra e allenatore “.\r\n\r\nAnnullato il gap dall’Inter?\r\n«Sulla carta ha ancora qualcosa in più delle altre. Ma in campo non va la carta, ci vanno i giocatori con le loro motivazioni. Vogliamo misurarci con avversari fortissimi, e l’Inter lo è. Più forte è l’avversario e più nobile sarà la mia vittoria».\r\n\r\nE alla Juve di chi sarà l’anno?\r\n«Sarebbe facile dire Diego che sta impressionando tutti. Perciò dico Del Piero, che in una stagione magari diversa dimostrerà quanto vale, e Buffon, perché i dubbi fanno male a me oltre che a lui, che è un atleta straordinario. Punto sulla vecchia guardia».\r\n\r\nIl ritorno di Ranieri…\r\n”Sono felice che la Juve, battendo la Roma, gli abbia restituito indirettamente quel che gli aveva tolto, cioè una panchina”.\r\n\r\nIl futuro di Montali?\r\n”Mi sono sempre occupato di vittorie e di progetti. Voglio mettere a frutto questi tre anni a Torino e continuare a crescere. Entro un paio di mesi vedremo con la proprietà cosa è meglio per me e per la Juve”.\r\n(Gazzetta dello Sport)