«Questa storia finirà quando diranno che Luciano Moggi non ha fatto niente». Intervenuto oggi su Radio 1 nel programma “Ventura Football Club”, l’ex direttore generale della Juventus non pone limiti al processo di Calciopoli. «Qui non ci sono colpevoli qui c’è il lavoro di gente che cercava di fare l’interesse della società. Non era il sistema Juventus, era un modus vivendi dove c’era Franco Carraro che non solo parlava, ma dava indicazioni». Per quanto riguarda le schede svizzere, Moggi si è difeso dicendo che possederne una non costituisce reato. Seppur nel rispetto di un defunto, Moggi puntualizza che le “mosse” di Facchetti erano probabilmente peggiori delle sue. «Dicono che Facchetti è morto e non se ne può parlare: no, bisogna parlarne! Però non ho detto che Facchetti ha fatto un reato: allora faceva comodo a qualcuno dire “questi sono i cattivi” e cattivi in verità non ce ne sono. Sono il primo a dire che sia Facchetti sia altri dirigenti hanno fatto cose fuori posto, ma anche Moggi e Giraudo non hanno fatto cose fuori posto. La verità è stabilire che non c’era un sistema di Moggi, Giraudo e Bettega».\r\nMa perché Giraudo ha chiesto il rito abbreviato? «Secondo me ha fatto un errore, ma era in Inghilterra, aveva fretta e con la fretta non si risolvono i problemi».