Non mi è sembrato elegante il pensiero di Tronchetti Provera su Juve-Milan,menche meno opportuno. Quell’ augurio che «tutti ce la mettano tutta» indirizzato chiaramente ai giocatori bianconeri (peraltro non nominati), è più inutile che offensivo, ma va rigettato egualmente con forza, anzi dovrebbe essere ritirato con tante scuse. Cosa voleva dire l’ex presidente della Telecom? Che ha dubbi su quello che la Juve darà in campo? Nella situazione in cui è la Juve? Se fosse una barzelletta non farebbe ridere nessuno. La corsa ad inseguire il Milan deve aver prodotto confusione tra gli interisti. La Juve ne ha già troppi di pensieri suoi per attardarsi su quelli astrusi degli altri. Ma forse una spiegazione c’è. L’Inter deve avere in mente la partita di un anno fa con la Lazio, quandoi tifosi biancocelesti suggerivano alla loro squadra di “scansarsi” pur di non aiutare la rimonta della Roma. L’Inter vinse 2-0. Ma lo scenario di oggi non appartiene per niente a quello ricordato. Tronchetti Provera potrebbe solo pensare a fare il tifo per la Juve (occasionalmente s’intende), ma siccome non sarebbe gradito, gli converrà semplicemente gufare il Milan.\r\n\r\n\r\nLa Juve in questo momento può pensare solo a se stessa, più brutalmente deve vendere cara la pelle. Ci sono state tante altre situazioni di grandi battaglie tra bianconeri e rossoneri, anche una finale di Champions, ma stasera è diverso. Il Milan per lo scudetto, la Juve per capire se il suo stato di prostrazione è finalmente passato, e come potrà evolversi la stagione. Il tutto in una situazione di disparità di valori: rossoneri più forti, bianconeri chiamati a reggersi sull’orgoglio. È bastato per battere l’Inter o quanto meno ha concorso parecchio. La speranza del popolo juventino è che si crei un mix capace di produrre un altro miracolo, ma occorre uno sforzo e una tensione possente. C’è allarme sui troppi gol subìti in casa. Nessuno ha fatto peggio della difesa di Delneri, 21 come il Palermo, ma quest’ultimo dopo il 7-0 dall’Udinese. In contraltare i gol fatti, non pochi in totale (41, in casa 24), ma a secco nelle due ultime partite. L’ultimo centro è di Matri contro l’Inter, ma è giusto pensare anche alla Juve che ha battuto il Milan all’andata a San Siro. Il pericolo rossonero viene da Ibra, anche per quel curioso dato che non ha mai segnato a Torino, e da Pato, che ha consolidato il posto tra i titolari dopo l’esplosione contro il Napoli. Ho apprezzato la puntualizzazione di Ibra: «Lo scudetto 2006 assegnato all’ Inter l’ho sempre sentito mio» e poi l’accento sulla «mentalità di quella Juve che voleva sempre vincere tutto». Ha buona memoria, Zlatan. Il risultato che ci sarà potrà condizionare l’approccio dell’Inter per la gara con il Genoa, ma l’intento sarà lo stesso, sbarazzarsi della squadra di Ballardini. Tutto sembra predisposto per un’altra limata al vantaggio del Milan, se la Juve stasera darà una mano, beninteso. C’è anche il Napoli interessato, e tuttavia ancora disturbato dalla gara di San Siro. Cannavaro grida contro la sudditanza, ma il male la squadra se l’è fatto anche da sola: è stato il Napoli più brutto dell’anno, pari solo a quello di Verona con il Chievo. Al San Paolo scende il Brescia, nient’affatto rassegnato a rimanere sul fondo. Corioni ha tuonato a sua volta contro gli arbitraggi. Uno sconquasso di cui solo Nicchi sembra non accorgersene. Cavani vuole segnare dopo aver bucato quattro partite. Ma non c’è Lavezzi, il suo ariete ed angelo custode.\r\n\r\n\r\n Tra Lazio e Udinese, separate da un punto, il calendario favorisce i friulani, che ospitano il Bari. Più difficile per la squadra di Reja, contro il Palermo, e per un paio di fattori: il cambio di allenatore (che produce sempre una scossa) e la forza in sé della squadra siciliana. I valori ci sono, e non sono spariti per effetto dei sette gol dell’Udinese. Il Cagliari naviga in acque tranquille e sarà domani a Bologna, dove Malesani nonvuole fermarsi. Le due squadre sarebbero alla pari senza la penalizzazione per gli emiliani. Il campionato senza sussulti della Fiorentina incrocia il Catania, ancora alla ricerca dei punti per la salvezza. Il Parma si è fatto coraggio con il pari in rimonta con la Roma, e in trasferta affronta il Chievo del bel tempo che fu, tre sconfitte consecutive. Per la Samp un brutto cliente, il Cesena penultimo ma nient’affatto domo. Ne ha già fatto le spese il Chievo.\r\n\r\n(Di Luciano Moggi per ‘Libero’)