Moggi querela Pistocchi, ma il video con gli insulti è sparito

La Juventus non replica alle pesanti accuse che arrivano un po’ da tutti i lati, ma Luciano Moggi non è uno che se ne sta zitto in disparte. L’ex dg bianconero, nella consueta rubrica sul quotidiano ‘Libero’, non le manda a dire come al solito e si toglie anche qualche sassolino nei confronti di qualche pseudo tifoso juventino, che spunta fuori solo quando quando la Vecchia Signora viene accusata di “rubare”: “Il calcio è lo sport più “IN” della nostra nazione – dice moggi – , Juve e Roma le sue principali ambasciatrici, come tale trattato dai media. Probabilmente proprio per questo da qualche tempo è venuto di moda il vezzo di usarlo come veicolo pubblicitario strumentale da persone un tempo conosciute dai più, poi cadute nell’oblio generale :la tecnica è quella solita di attendere una partita della Juve arbitrata male, nel caso di specie Juve-Roma con la squadra piemontese vincente per effetto di un arbitraggio tutto a suo favore (almeno così sussurrano i giallorossi), per travestirsi da tifosi bianconeri(?) pieni di vergogna e cimentarsi in giudizi azzardati con il solo scopo di riportare a galla la propria immagine”.

Con chi ce l’ha Luciano Moggi? Innanzitutto con Antonio Di Pietro e Marco Travaglio:

Dopo la esibizione di Travaglio non poteva mancare quella Di Pietro che, scaricato dai suoi elettori, non ha trovato di meglio che autodefinirsi, anche lui, tifoso juventino (?) deluso e dichiarare ad una radio di essersi vergognato per la vittoria bianconera sulla Roma, del tutto immeritata. Naturalmente l’eco di tale dichiarazione è giunta in fretta alle prime pagine dei giornali e si è così potuto riparlare di Di Pietro dimenticato, (ormai, da buon contadino, tutto dedito alla sua campagna): è naturalmente quello che l’ex onorevole cercava, questa volta però non nel senso da lui sperato, in molti infatti, circa 11milioni di persone, sentendolo parlare hanno detto e scritto di essersi pudicamente vergognati di essere italiani, alcuni addirittura si sono spinti a dire che capisce di calcio nella stessa maniera con la quale coniuga i verbi. Stessa sorte è toccata al suo predecessore Travaglio che, una volta perduto il suo obbiettivo principale Berlusconi, sta annaspando disperatamente alla ricerca di un’altra ancora di salvataggio cui aggrapparsi: a lui oltre agli insulti, è stato anche chiesto più volte di cimentarsi pubblicamente con prove anziché nascondersi dietro una penna, che è il suo sport preferito. Giocare a nascondino non è sinonimo di attributi, e lui non sa neppure cosa siano.

Non manca poi una battuta nei confronti del presidente dell’Inter, Erick Thohir, evidentemente già in cerca di appigli per i risultati deludenti della sua squadra:

Ma udite udite – continua – , ci si è messo anche Thohir a dire che un’ altra Calciopoli rovinerebbe il Calcio Italiano, evidentemente il poverino è già arrivato al punto di disperazione pari a quello del proprio predecessore visto l’andamento lento della sua Inter: per incoraggiarlo, per fargli capire cosa fu Calciopoli gli giriamo un invito per il 5 novembre alle 14, presso il tribunale di Milano: si parlerà di Calciopoli e del presidente dell’Inter di allora, Giacinto Facchetti. Se dovesse non capire bene l’Italiano si porti pure l’interprete, il DG Fassone, magari distraendolo dalle questioni tecniche della società, chissà se non fosse un bene.

Ed eccoci alle deliranti dichiarazioni del portiere De Sanctis della Roma:

Per non farci mancare niente sono arrivate ieri le dichiarazioni di De Sanctis, ancora su Juve-Roma, che più o meno ricalcano quelle di Totti. Neppure l’appello del presidente Pallotta è servito a placare gli animi, tanto da farci pensare che la tattica usata negli anni che precedettero Calciopoli sia ancora per loro quella giusta: far capire agli arbitri che in casi di incertezza meglio sfavorire che favorire la Juve per evitare gli strali della critica, intimorirli insomma. Le statistiche sono a disposizione di chiunque voglia consultarle. Dal 1998 al 2006 la squadra con più rigori a favore è stato il Milan con 70, seconda la Roma con 57, la Lazio con 55, il Napoli 54, con 53 Inter e Juventus. Quelli contro: ancora il Milan in testa con 25, lo segue con 26 la Juventus, 30 la Lazio, 39 Inter, Roma e Napoli.

Il finale è tutto per Maurizio Pistocchi, opinionista Mediaset che è stato querelato da Luciano Moggi. C’è però uno strano retroscena:

Infine Mediaset e il suo opinionista Maurizio Pistocchi che in una trasmissione di rete ebbe a dire: “Il calcio di Moggi è quello di Jenny La Carogna”. Presentata la querela, fatta la richiesta della cassetta prima da parte dell’Avvocato difensore e successivamente dalla Procura di Torino, la risposta di Mediaset è stata: “la cassetta è sparita, non si trova”. Peccato che esistano invece tutte le altre dei programmi andati in onda in quel giorno. A dire la verità non ci sarebbe neppure bisogno, vista la moltitudine di gente che ha visto e sentito ed è disposta a testimoniare. Sarebbe bello però che Silvio Berlusconi facesse capire a tutti, Pistocchi compreso, che quando si dicono le cose bisogna avere anche il coraggio di sostenerle: e facesse tirar fuori la cassetta.