Entrando più nei particolari, Moggi rivela quali sono stati gli elementi chiave della vittoria sulla Roma:\r\n\r\nSi capisce quindi perché sia difficile fermare la Juve, con merito tuttora imbattuta. Si capisce altresì perché la Roma sia durata solo otto minuti. Tattica demenziale quella preparata da Lucho: due centrali difensivi (lenti peraltro, compreso De Rossi) ad aspettare gli attaccanti avversari che non danno riferimenti fanno una difesa fragile, indebolendo di conseguenza il centrocampo. Per finire, l’inserimento di Perrotta (un reduce) su Pirlo ha contribuito alla frana. C’è comunque alla base la voglia irrefrenabile dei bianconeri di arrivare, l’orgoglio antico e per troppo tempo represso. Mentre in casa Milan c’è sfiducia e abbattimento, la squadra, partita da altre sicurezze si è dissolta in una via crucis fatta da una lunga catena di infortuni (e non da gol visti o non visti), il club si è incatenato in una ripetitiva lamentazione, nascondendo i limiti. Contro il Bologna il punto più basso del decadimento rossonero sul suo campo, un’impressione veramente modesta. Nel Milan di oggi il gioco latita e non ci si può affidare a giocatori recuperati frettolosamente come Van Bommel, da una cui incertezza è scaturito il gol di Ramirez. Lo scudetto è nelle mani della Juve e solo uno sconquasso che non ci pare immaginabile potrebbe farglielo perdere. Curioso, Lichtsteiner ha mimato il 4-0 del “prendi e porta a casa”, che fece Totti ai giocatori della Juve in una gara all’Olimpico di anni fa, buscandosi uno sputo.