Moggi: “Processo abnorme conclusosi col nulla”

Luciano Moggi, ex dg della Juventus, commenta a caldo la sentenza di terzo grado su Calciopoli: la Cassazione si è espressa da poco, annullando per prescrizione l’accusa di associazione a delinquere e assolvendo Moggi per le frodi. Alla fine, di 41 imputati iniziali, ne sono stati condannati solo 3: un processo durato 9 anni che ha partorito sostanzialmente un topolino. “Abbiamo scherzato per nove anni – dice l’ex dg della Juve – e questa è una cosa spiacevole, perché questo processo abnorme si è risolto in nulla: solo tante spese e tante persone rovinate. In nove anni si è appurato che il campionato è stato regolare, i sorteggi regolari e non ci sono state conversazioni sulle designazioni. La Juve deve chiedere due scudetti? Questo è un problema della Juventus, non è un problema mio”.\r\n\r\nEntrando nel merito della sentenza della terza Corte di Cassazione, Luciano Moggi evidenzia ancora:\r\n

Sono felice per quelli che sono stati assolti, sono felice per quelli che mi sono stati vicini. Sono meno felice per quello che è successo. Assoluzione totale? Ma no, io sono contento in questa maniera. Noi non abbiamo chiesto la prescrizione, anzi abbiamo snellito il processo, abbiamo eliminato i nostri testi quindi più di così cosa potevamo fare?.

\r\nA margine della sentenza ha parlato anche uno dei legali di Moggi, Maurilio Prioreschi, che non può essere del tutto soddisfatto:\r\n

Mi aspettavo qualcosa di meglio, devo dire che questa sentenza non scioglie un nodo principale che è quello dell’associazione a delinquere che adesso è rimasta veramente poca cosa. Perché questo processo è partito con 41 tra arbitri e assistenti di linea prima indagati e poi imputati e praticamente è rimasta un’associazione con soli due arbitri, Racalbuto e De Santis, e solo tre frodi sportive sulle 21 contestate all’inizio nelle quali sono state condannate due arbitri: Racalbuto per Cagliari-Juve e Roma-Juve e De Santis per Fiorentina-Bologna. Mi sembra veramente poca cosa rispetto a quello che era stato ipotizzato dai pubblici ministeri all’inizio. Questo – sottolinea – è un po’ il dato che stona con una dichiarazione di prescrizione su un’associazione a delinquere. Predeterminare i risultati del campionato di calcio 2004-2005? Mi sembra un po’ difficile farlo con due arbitri e tre partite. Rimane un processo che è stato fatto con un obiettivo predeterminato che era quello di Luciano Moggi alla Juventus perché se la difesa di Luciano Moggi nel corso del giudizio di primo grado non avesse tirato fuori le intercettazioni di tutti gli altri, probabilmente ci sarebbe stato un altro processo oppure non ci sarebbe stato nessun processo. Questo è un dato che nessuna sentenza potrà mai cancellare: comportamenti simili sono stati valutati in maniera diversa, questo lascia un po’ l’amaro in bocca. Il bilancio è comunque positivo. Dal punto di vista morale c’è stata una rivalutazione da parte dell’opinione pubblica della figura di Luciano Moggi quando sono uscite le intercettazioni di tutte le altre società e si è scoperto che non soltanto Luciano Moggi parlava con i designatori ma che ci parlavano tutti e che era un fatto normale e nemmeno vietato dal regolamento.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni