Moggi: “Prescrizione salva Procura di Napoli non me”

Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, ha rilasciato oggi un’intervista a Marco Mensurati, giornalista de ‘La Repubblica’

Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, ha rilasciato oggi un’intervista a Marco Mensurati, giornalista de ‘La Repubblica’. Al centro della chiacchierata, manco a dirlo, la sentenza della Corte di Cassazione su Calciopoli, che ha visto Moggi uscire con una prescrizione e due assoluzioni. “Cosa ho fatto dopo la sentenza? Mi sono distratto – racconta l’ex dirigente bianconero – , ho riposato la mente. Ho preso cinque gocce e hanno funzionato ora sono fresco come una rosa. Pronto”.\r\n\r\nGià nei giorni scorsi Moggi aveva preannunciato il proseguimento della battaglia in Europa, oggi lo conferma:\r\n

Per continuare la mia battaglia davanti alla Corte Europea. La prescrizione? È stata utile all’accusa, mica a me. Ma scusi, dicevano che i campionati erano irregolari e la giustizia sportiva ha detto che i campionati erano regolari. Hanno detto che avevamo rapporti esclusivi con i designatori arbitrali, poi anche Moratti ha ammesso che non era vero, che anche loro avevano rapporti. Hanno detto che le mie visite negli spogliatoi degli arbitri erano irruzioni, poi si è scoperto che il regolamento permetteva di andare… Poi, per carità, io mi incazzavo, ma questa è un’altra questione, e comunque Paparesta non mi ha mai denunciato né ha detto di essere stato minacciato. Poi visto che non sono riusciti a dimostrare i favori alla Juve l’hanno buttata sugli interessi personali e sui miei rapporti con la Gea. Ma sono stato assolto in quel processo. Voglio dire – evidenzia – , i vari gradi di giudizio hanno smentito tutto e ancora mi tocca sentire questa storia dell’associazione a delinquere?.

\r\nMensurati fa notare a Moggi come gli arbitri condannati (3 sui 46 iniziali, ndr) e la Figc sono stati condannati a risarcire 3,97 milioni di euro di danni:\r\n

Resta che la cosa dell’associazione a delinquere fa ridere. Tranne De Santis – replica Moggi – , che hanno incastrato per una partita che non c’entra niente con la Juventus, tutti gli altri arbitri sono stati assolti. E con chi lo truccavo il campionato? La verità è che, come le dicevo, la prescrizione ha salvato la procura di Napoli. Perché non ho rinunciato alla prescrizione? Perché quando sono stato condannato in appello non avevo i termini per farlo, i miei reati non erano ancora prescritti.

\r\n[jwplayer player=”1″ mediaid=”80826″]\r\n\r\nIn definitiva, lex dg della Juve conferma di non fidarsi della giustizia:\r\n

No. Conservo una sentenza in cui un giudice dice nelle motivazioni di una sentenza che gli investigatori hanno manomesso le intercettazioni. Di questa gente c’è poco da fidarsi. La vera domanda è: qual era la cupola?. Quando un presidente della Figc (Franco Carraro, ndr) intercettato, dice a un designatore: “Bisogna salvare la Lazio e sarebbe un peccato che la Fiorentina fosse retrocessa”, secondo lei di cosa stiamo parlando? A chi interessava salvare la Lazio e la Fiorentina? A Moggi? Penso che non farà fatica a comprendere come a Moggi della Fiorentina non fregasse assolutamente nulla. Sto dicendo quello che ho detto. Che è una presa per il culo pensare che io abbia fatto un’associazione a delinquere con un solo arbitro. Carraro? Lei ha parlato della cupola, no? Io ho dovuto imparare a memoria le intercettazioni di Calciopoli. È stato un inferno. Ma penso che, oggi, se dovessi dire tutto quello che ho imparato mettendo insieme quello che sospettavo con quello che ho letto, succederebbe un casino. Un giorno forse ci scriverò un libro.

\r\nSu richiesta del giornalista di Repubblica, Moggi seleziona la sua intercettazione preferita dei nove anni di Calciopoli:\r\n

26 novembre 2004: il giorno del sorteggio di Inter-Juventus, Carraro chiama Bergamo per sapere chi è l’arbitro. Quello gli dice che è Rodomonti e allora Carraro gli fa: “Dì a Rodomonti di non fare favori alla Juventus”. Bergamo chiama Rodomonti, ma non lo fa subito dopo la chiamata di Carraro, lo fa due ore prima della partita. “Questa chiamata rimane tra te e me, ché ad andare giù si fa prima che ad andare in su”. Ne posso raccontare a centinaia di cose come queste. Critico con Carraro? E con Petrucci e con Abete. Supponevo ci fossero cose che non andavano bene, poi quando ho letto le intercettazioni mi si sono chiarite le idee. Pentito? Di non aver preso a calci qualcuno. Chi? No, scherzavo. Io sono un non violento. Comunque l’avvocato Zaccone che dice di aver letto 170mila telefonate in una settimana e chiede la serie B con penalizzazione per la Juventus, non lo dimenticherò mai. Sa qual è la verità ultima su Calciopoli? Che erano morti l’Avvocato Agnelli e il Dottore. Altrimenti tutto questo casino non sarebbe mai successo.

\r\nFoto: Canalejuve.it