Moggi: “Pogba resta alla Juve, da Galliani polverone strategico”

Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sportitalia: ha parlato di mercato ma anche di Juve-Milan

Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sportitalia durante la quale ha toccato diversi argomenti, dal mercato alle ultime polemiche di Adriano Galliani post Juve-Milan. Non poteva mancare un accenno alla polemica innescata nei giorni scorsi da un tweet di Moggi dopo una stretta di mano in tribunale con Massimo Moratti. “Se una persona mi dà la mano – dice Moggi – , io rispondo, il pensiero sulla persona non cambia, Moratti è stato gentile a dare la mano, e io ho ricambiato. Dal processo (Calciopoli, ndr) è venuto fuori che non esistevano le comunicazioni esclusive dei dirigente della Juve nei confronti dei designatori”.\r\n\r\nSi parla tanto di mercato e del futuro di Paul Pogba, centrocampista francese della Juventus sul quale ci sono gli occhi di mezza Europa: Chelsea, Real Madrid, Barcellona, Manchester City, Manchester United, Chelsea, Paris Saint Germain… Dalla sua cessione la prossima estate, la Vecchia Signora potrebbe incassare anche più di 100 milioni, ma secondo Moggi il ‘Polpo’ non si muove, almeno per un altro anno ancora:\r\n

Pogba? Resta alla Juve il prossimo anno. Zidane quando è stato venduto aveva 31 anni, Pogba ne ha 22. Non è mai arrivata un’offerta reale del Psg, anche se ai francesi servirebbe tanto Pogba. Il ragazzo può diventare un campionissimo – sottolinea – , ci vuole cautela per farlo crescere.

\r\nQuanto alle polemiche post Juventus-Milan, Moggi avanza la propria ipotesi e poi stronca sostanzialmente l’operato sportivo del club rossonero, la cui squadra non sarebbe all’altezza:\r\n

Juve-Milan? Arrivo a pensare che abbia creato il polverone per non parlare delle carenze della squadra. È un mescolamento di ruoli. Hanno preso Destro perché volevano un centravanti che creasse gli spazi, mentre Destro è un giocatore che va servito. Al Milan con questi giocatori si fa difficoltà ad attaccare, è una squadra impostata sulle ripartenze ma in casa a San Siro hai problemi a sfondare. La perdita più grossa per il Milan credo sia De Jong, davanti alla difesa fa da frangiflutti e ferma gli avversari, la mancanza di De Jong è la cosa più importante per il Milan. La difesa del Milan? Sono tutti lenti e di grossa stazza. Devono prendere difensori veloci, tanto di cappello invece per Antonelli, lui però non è un difensore. Menez? Troppo discontinuo.

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