Moggi: “Motta non andava riscattato. Calciopoli? Mai fatto quello che facevano Inter e Milan. E’ vero, non avevo rappresentanza”
Intervenuto ai microfoni di ‘Radio Sportiva’, l´ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi ha detto la sua sul mercato della Vecchia Signora ed è ritornato anche sullo scandalo Scommessopoli, nonché sulle ultime vicende di Calciopoli, il processo farsa che lo vede direttamente coinvolto. “Matri e Quagliarella sono due buoni giocatori ed è giusto averli riscattati – dichiara Moggi in merito alle ultime mosse di mercato di Marotta -. Pepe non ha grosse qualità tecniche ma ha tanto agonismo, Motta non era il caso di riscattarlo. Lichtsteiner sarebbe un buon acquisto. Nel giro di 3-4 anni la Juve potrebbe ritornare competitiva, adesso il Milan è superiore alle altre: El Shaarawy è stato un ottimo acquisto, credo che i rossoneri possano vincere per altri due o tre anni. Al massimo l´Inter potrebbe infastidire il Milan”.\r\nSu Scommessopoli, Moggi sembra avere le idee molto chiare: “E´ tutto da dimostrare in tribunale. Prima di demonizzare persone, bisognerebbe stare attenti. Non ci si può basare sulle sensazioni. Non credo comunque che Paoloni abbia messo il sonnifero ai suoi compagni: per fare una cosa del genere serve connivenza nello spogliatoio. Se poi risulterà colpevole dovrà pagare”.\r\nTornando alle ultime vicende del processo di Calciopoli, l’ex DG della Juventus ha fatto un sunto di quanto emerso sin qui a Napoli: “Al processo di Napoli, tutte le intercettazioni portate da noi dovrebbero stravolgere il percorso fatto finora. Ognuno tirava l´acqua al proprio mulino. La Juventus non faceva di sicuro quello che si permetteva Facchetti, come quando chiedeva Collina per Juventus-Inter. Mi hanno preso in giro per la griglia fatta a Bergamo che poi lui non ha neanche rispettato. Io avevo proposto 5 arbitri internazionali, tutti in forma, per il bene del calcio. Invece capitò Rodomonti, che poi fu trovato in una intercettazione col Milan, dove Meani diceva ´ti ho fatto dare 7 da un giornalista´. La Juve aveva una squadra fortissima, avrebbe dominato per tanti anni e questo dava fastidio alle altre che spendevano tanto senza vincere: così nel momento più debole, morto l´avvocato Agnelli, hanno deciso di metterci in questa situazione e ci sono riusciti. Il problema dei designatori era una prassi comune e non proibita. Perché le schede straniere? Le abbiamo usate dopo aver saputo di essere intercettati. E poi le schede svizzere o straniere sono comunque intercettabili. Bisognerebbe rispondere a una domanda: perché non hanno mai fatto irruzione a Coverciano per sequestrare queste schede per vedere da dove arrivavano? Perché non hanno mandato i carabinieri durante una riunione degli arbitri? E poi perché Palazzi si è fermato al 2006? Le carte non devono restare nel cassetto, l´Alta Corte del Coni ha detto di attualizzare. Perché non lo fanno?”.\r\nInfine, una nota su quanto dichiarato in aula a Napoli dall’avvocato della Juventus, Vitiello, in merito alla rappresentanza: “Io non avevo la rappresentanza della Juventus, perché la rappresentanza significa presenziare al Consiglio di Lega e al Consiglio Federale. Io lavoravo nel settore tecnico, facevo il mercato. La rappresentanza l´avevano Giraudo e Bettega”.