Dopo essersi trincerato dietro un no comment a caldo, Luciano Moggi è tornato all’attacco stamane parlando ai microfoni di Sky Sport 24. “Ieri sera non avevo voglia di parlare – dichiara l’ex direttore generale della Juventus – perché non conoscevo gli elementi, poi mi sono visto un po’ di cose e andremo in appello, sperando in una giustizia che non sia già scritta, una giustizia vera, altrimenti dovremo riccorrere alla giustizia divina”.\r\nLa Juventus, intanto, con una nota ufficiale si è dichiarata soddisfatta della sentenza: “Non capisco nemmeno il comunicato della Juve, sembra quasi che abbia giocato io da solo e non era così, ma è la vita e bisogna cercare di leggere e capire tutto quanto, io lo farò, fermo restando che mi difenderò”.\r\nDopo lo scoramento iniziale, c’è tanta amarezza, ma Moggi non vuole smettere di lottare:\r\n“Umanamente mi sento bene, nel senso che ho combattuto per me e per tutti quelli che sono stati distrutti da questo processo con tranquillità dopo che sono stato interrogato la prima volta perché non c’era nulla di sostanziale. Continuerò a lottare”.\r\nDopo la sentenza rapida della giustizia sportiva, da quella ordinaria ci si aspettava qualcosa in più: “Mi sento deluso da tutto, la sentenza sportiva non ha tenuto conto di quello che è successo hanno fatto un processo con 20 telefonate su 170 mila. Questo processo ha messo in evidenza altre cose. Sono deluso dalla giustizia ordinaria perché mi aspettavo fosse uguale per tutti invece era una sentenza già scritta. È il primo round, il secondo sarà l’appello, vedremo cosa potrà succedere. Farò di tutto perché l’appello abbia un esito diverso, e sono fiducioso che possa averlo”.\r\nInfine, Moggi torna sulla nota ufficiale della Juve, che Moggi ha difeso streanuamente nel corso del processo: “È vero che la Juve è l’unica che ha perso due scudetti e deve riaverli anche perché li aveva vinti sul campo, io non ho capito l’estraneità della Juve a questi fatti, io ero il dg della Juve non giocava Moggi contro l’Udinese, ma la Juve contro l’Udinese. Non capisco cosa voglia dire estraneità dei fatti”.