Conosco Ibrahimovic e la sua integrità morale, ha un caratterino manon cercamezzucci né sotterfugi. Se dice che ce l’aveva con se stesso e non con il guardalinee io gli credo, non avevo però dubbi sul giudice sportivo, che sicuramente non gli avrebbe creduto o, se volete, non ne avrebbe tenuto conto. Il danno è fatto, ed è pesante. Allegri fa buon viso a cattivo gioco. Le soluzioni le abbiamo, lascia intendere, Robinho-Pato ad esempio. La squadra gira, spettacolare il primo tempo a Firenze, ma la strada si è fatta in salita e il Napoli preoccupa. Il collettivo di Mazzarri funziona come un orologio; assorbita l’assenza di Cavani, in alta dimensione la partita di Lavezzi, quel tacco all’indietro che ha aperto la strada del primo gol a Mascara,mettendoin crisi la difesa del Bologna, è stato un tocco d’artista. E attenzione a De Laurentiis, che non si esalta, come se fosse abituato a quelle altezze, e rimbrotta tutti: «Si meravigliano di dove sta il Napoli? Io sono abituato a vincere». Calma, presidente, è sempreprimo il Milan, a parte i complimenti che merita il Napoli. Abbasso le vertigini Il campionato, secondo alcuni, sarebbe ora una questione tra Milan e Napoli. Non sono d’accordo. L’Inter è della partita, soprattutto da domani sera in poi, a chiusura del cammino in Champions. «Rimontare lo Schalke» è solo di facciata. Basterà poco per far rientrare la pazza idea e da quel momento tutti i pensieri torneranno al campionato e alle semifinali di Coppa Italia, che coinvolgono anche il Milan. Notazione di rilievo perché viene fuori un tassello a favore del Napoli, sgombro di ogni pensiero che non sia quello del campionato. La coppa ingombra due settimane, la prossima tra la 33ª e la 34ª giornata, e quella finale. Il ritorno delle due gare si giocherà infatti a pochi giorni dall’ultima giornata e ognuno può capire la differenza che fa per chi non ha di queste incombenze. Per la settimana in corso Milan e Inter sembrano andare a braccetto in quanto a calendario, previsti per entrambi avversari in caduta libera (la Samp per i rossoneri, il Parma per i nerazzurri), con la differenza che l’In – ter va in trasferta e il tasso di rischio è più elevato. Il Napoli gioca al San Paolo, una roccaforte, ma l’avversario è l’Udinese, le cui sconfitte negli ultimi due turni non ne hanno certo compromesso la pericolosità. Pozzo ha tuonato per un rigore non datogli contro la Roma, e Guidolin gli è andato a ruota. In precedenza il tecnico aveva sempre rigettato anche con fastidio discussioni su decisioni arbitrali, e siccome hacambiato idea, vale sempre l’antico assioma, arbitri santi fino a quando non danneggiano chi li glorifica. Pozzo è andato oltre e ha messo le mani avanti, non vorrei che contro il Napoli «l’arbitro fosse condizionato dalle pressioni della folla o da Mazzarri, che si toglie la giacca sotto gli occhi dell’arbitro, la sbatte di qua e di là, quelle commedie che un po’ condizionano». Non proprio elegante, ma ci sono scontri precedenti con De Laurentiis, e stavolta l’esperto bucaniere friulano ha preceduto il presidente del Napoli nel preparare fuori campo il terreno della contesa. Nessuno si fida C’è comunque molto fermento in tutti e chi, come Lotito, rende addirittura noto di una sua personale task force per vigilare sulla regolarità delle sei partite che rimangono. Mi sarò perso qualcosa. Mi sembravano discussioni (superate) di pertinenza Calciopoli. Allora puntualizzo ancora: nulla è cambiato, anzi, il calcio era fatto in un certo modo e ancor più lo è adesso: i padroni del vapore sono rimasti lì, e sempre gli stessi. Al di sotto delle tre che conducono la danza, un grande sussulto è stato provocato dalla sconfitta dell’ Udinese: la Lazio ha riacciuffato il quarto posto (ininfluente, per il Parma, il nuovo allenatore Colomba), tornano a sperare per la Champions la Roma («troppo fortunata », dice Reja) e anche la Juve. Il periodo nero degli juventini sembrerebbe passato, anche se i problemi restano ma possono essere affrontati con più tranquillità; un posto in Europa League ci sarà, mentre arduo sembra il raggiungimento del quarto posto. Grande festa a Palermo per Delio Rossi, ma in tre minuti finali cambia tutto e i rosanero dal 2-0 finiscono al 2-2. Un miracolo per il Cesena, tuttora terzultimo. Il colpo lo ha fatto il Lecce in casa Samp. Un punto per il Bari contro il Catania, e la missione impossibile è finita.\r\n\r\nDi Luciano Moggi per ‘Libero’