Luciano Moggi, dalle colonne del quotidiano ‘Libero’, fa il punto sulla settimana calcistica appena conclusasi e anticipa i temi del big match in programma stasera al San Paolo tra Napoli e Juventus. “Curiosamente la fatica della Champions ha pesato più sul Barça che sul Milan (blaugrana ko col Getafe, Mou ringrazia), strepitoso con il Chievo, ma Juve ancora davanti: un gol è bastato con la Lazio e stasera a Napoli potrebbe allungare – spiega l’ex direttore generale della Juventus – È il primo crocevia per Conte, quattro successi in fila che l’hanno portato in vetta. Maggiore autostima, le qualità del tecnico, l’idea di poter tornare ai livelli di una volta; tutto questo ha fatto maturare in fretta la squadra, anche se c’è ritrosia a proporsi apertamente nella lotta per il titolo. La spiegazione con un tocco di perfidia l’ha data Ranieri, «negli ultimi due anni si erano illusi di far bene e non è andata così». Ranieri ricorda male. A questo punto della stagione la Juve degli anni passati non era in testa ma inseguiva tra il terzo posto del campionato con lui alla guida, il secondo di Ferrara, il quarto di Delneri”.\r\nL’ex dirigente bianconero, poi, elogia Antonio Conte anche per lo spirito e la prudenza ‘mediatica’ con la quale sta affrontando la stagione: “Non dispiace questa prudenza, che potrebbe però esaurirsi in caso di vittoria sul Napoli. Nell’epoca corrente di De Laurentiis la Juve ha spesso pagato dazio, ma sotto il Vesuvio da sempre la gara con la Signora è stata vissuta come la madre di tutte le partite fin dall’epoca di Charles e Sivori da una parte e Vinicio e Pesaola dall’altra; e poi di Sivori in azzurro contro Heriberto Herrera fino agli scontri dei bianconeri con Maradona. La squadra di Mazzarri ha acquistato un ottimo livello e si è visto in Champions, ora l’intera posta è necessaria a entrambi, ma soprattutto per il Napoli, cui la classifica non sorride. Molto dipenderà da Lavezzi e Cavani, oltre che da Hamsik, salvo amnesie in gara. In più c’è un De Sanctis superlativo, cui sono andati i complimenti di Buffon. Il Milan guarderà gufando, perché una Juve vittoriosa lo staccherebbe di 4 punti. Non abbiamo cambiato idea sulle prospettive (prioritarie) da scudetto dei rossoneri, ma in questo momento Conte può scavalcare Allegri nelle previsioni o mantenere il ruolo di primo sfidante. Altri partecipanti al duello non se ne vedono, neanche l’Udinese che in questa veste non viene indicata neanche dal suo allenatore, nonostante abbia gli stessi punti del Milan e si sia disfatta della Roma. Luis Enrique aveva detto che il gioco dei friulani non gli piaceva, a Roma sono sempre di più quelli cui non piace il gioco dei giallorossi. Una volta si diceva «facciamoli lavorare». Baldini ha infatti lavorato, e se ne vedono gli esiti”.