Moggi: “Inter allo sbando, già rimpiangono Stramaccioni”

Luciano Moggi, ex dg della Juventus, dalle colonne di ‘Libero’ torna sull’ultimo derby d’Italia e sulla pioggia che ha fatto rinviare Roma – Parma

Luciano MoggiJuventus – Inter è ormai stata archiviata come una delle più facili vittorie dei bianconeri nella stagione 2013-2014. Nella ripresa è sembrata poco più di un amichevole, con Bonucci e soci a concedersi distrazioni a risultato acquisito. Al di là delle scuse addotte da Mazzarri a fine partita, non c’è mai stata storia e a distanza di diverse ore da quello che ormai non può neanche essere considerato un big match, arrivano le parole di Luciano Moggi su ‘Libero’:\r\n

“Potremmo parafrasare la famosa poesia di Alessandro Manzoni «Il Cinque Maggio» per dare le nostre impressioni su Juventus-Inter che Gianni Brera definì a suo tempo «derby d’Italia». E badate bene che non si tratta del 5 maggio 2002 – dice l’ex dg bianconero – quando l’Inter perse un campionato all’ultima giornata, arrivando addirittura terza da prima che era. Si vuole invece evidenziare come quella squadra si sia disciolta ed esistano adesso solo le spoglie di quella che era la Grande Beneamata. Potremmo cominciare proprio dall’inizio: «Ei fu» aggiungendo a nostra penna «ma non c’è più». Come tutte le cose datate che perdono l’appeal, questa partita non si può più chiamare derby d’Italia. Brera intese definirla così perché a quel tempo Juve e Inter erano le migliori mentre adesso c’è solo “la” migliore, la Juventus. Dell’Inter invece si sono perdute le tracce appena finita l’onda lunga di Calciopoli: oggi è a 26 punti dalla Juve, nel suo alveare normale pre-2006. Più giusto sarebbe adesso chiamare derby d’Italia Juventus-Roma o Juventus-Napoli, quest’ultima magari dopo la sostituzione di Benitez con un altro allenatore (inutile appellarsi alle assenze di Higuain e Hamsik, gli undici azzurri in campo con l’Atalanta potevano vincere a mani basse invece sono entrati in campo molli come il loro tecnico)”.

\r\nSecondo l’ex dirigente della Juventus, l’Inter è ormai da considerare una squadra di seconda fascia:\r\n

“Coinvolgere l’Inter in questo momento ci sembra inopportuno perché, dopo quello che abbiamo visto allo Juventus Stadium, potrebbe suonare infatti offensivo per le altre formazioni. È stato un monologo bianconero, tant’è che gli juventini si sono anche concessi un po’ di svago dopo il terzo gol regalando il 3-1 ai nerazzurri allo sbando. È stato acquistato nel mercato di riparazione Hernanes dalla Lazio. Noi però non sappiano cosa possa riparare un buon giocatore (non un campione) in una squadra anarchica, se i guai vengono soprattutto dalla difesa dove non possono coesistere due “lenti a contatto” come Rolando e Jesus. E in avanti Palacio non può far tutto. Una squadra insomma da ridisegnare con una programmazione che però non è proprio il forte di questa società se pensate che la famosa trattativa Guarin-Vucinic era nata proprio perché l’Inter voleva un attaccante da affiancare a Palacio ed era disposta a sacrificare uno dei suoi migliori centrocampisti. Sapete tutti com’è finita, l’Inter non solo non è riuscita ad acquistare la punta ma addirittura ha comprato un altro mediano, più bravo davanti che in mezzo, e a Guarin – rimasto suo malgrado – rinnoverà pure il contratto alzandone l’ingaggio. Questa è l’Inter”.

\r\nAmpio spazio, meritano alcune considerazioni su Walter Mazzarri, tecnico sul quale stanno fioccando le barzellette per via delle scuse sempre nuove che riesce ad inventare per i propri tonfi:\r\n

“E vogliamo parlare poi del suo allenatore? Mazzarri quando è arrivato venuto ha fatto passare l’immagine del duro che avrebbe cambiato l’ambiente ridando, con il suo carisma, la voglia di vincere e una posizione di classifica degna. Strada facendo si deve essere però accorto che le sue dichiarazioni non avrebbero sortito l’effetto desiderato e allora giù a dare le colpe ai giocatori non adatti alla bisogna. A Milano sono già in molti a rimpiangere Stramaccioni”.

\r\nChe dire poi della pioggerellina di Roma? Partita rinviata, mente a Perugia…\r\n

“A Roma invece nessuno rimpiange Collina, l’arbitro che obbligò la Juve a giocarsi uno scudetto nel nubifragio di Perugia. Curiose le parole del portiere giallorosso De Sanctis: «Non mi gioco lo scudetto su un campo allagato». I bianconeri invece furono costretti a farlo e ne approfittò l’altra squadra di Roma”, conclude Moggi.