Moggi: “Il tricolore resterà a Milano”

C’è poco da stare Allegri, e non riguarda solo il Milan. Ci metto anche l’Inter che i tre punti li ha sgraffignati, più che\r\nconquistati, e il rigore di Eto’o è stato più o meno come quello di Ibra, solo che il camerunense è stato lesto a riparare l’errore dopo la respinta di Handanovic.\r\nInsomma non sono d’accordo con chi divide chi piange da chi ride. I numeri dicono che la differenza tra Inter e Milan è solo di un punto. Però il quadro complessivo è disarmante per le cosiddette grandi. In testa c’è il Chievo, che alla lunga dovrà preoccuparsi di non retrocedere ma per ora ha messo tutti in fila. Le due giornate fin qui disputate sono state un vero eproprio tsunami dei rapporti di forza tradizionali. La Juve cade a Bari alla prima e contro la Samp non le bastano tre gol per vincere (due in fuorigioco). L’Inter, bloccata dal Bologna sotto le due Torri, se la cava a malapena in casa. La Roma, imbavagliata dal Cesena all’Olimpico, naufraga a Cagliari. Il Milan ne fa quattro al Lecce, ma crolla a Cesena. Per questa partita avevo scritto delle conseguenze  che i troppi discorsi di grandeur potevano avere sulla squadra. L’atteggiamento dei dirigenti rossoneri, ad inizio partita, mi dava l’impressione di chi era arrivato lì per fare una passeggiata. Esattamente l’idea che aveva la squadra. E se aggiungiamo lo squilibrio tattico, con il centrocampo che non ce la fa più per l’età e per il mancato sostegno di  attaccanti non disposti al sacrificio, il risultato è quello che si è visto. Anche Ibra ha dato molto meno di quello che poteva, ma era alla prima e si doveva adattare al gioco di squadra e ai nuovi compagni. Poi si sono messi l’assenza di Nesta, l’infortunio di Thiago Silva, due o tre errate decisioni dell’arbitro… Ma il Milan avrebbe reagito diversamente se avesse inserito in rosa un difensore e un centrocampista freschi, piuttosto che un  attaccante in più (Robinho), di cui si poteva fare a meno.\r\nNe conseguono evidenti preoccupazioni per le gare di Champions, non per l’Inter (stasera in trasferta con il Twente) che il suo zoccolo duro ce l’ha, ma di sicuro è un problema per il Milan, che ha messo allo scoperto i suoi squilibri tattici: meno male che l’Auxerre non appare comunque un grande avversario occupando attualmente il quart’ultimo posto nella classifica del campionato francese. La Roma contro il Bayern a Monaco potrebbe avere grossi problemi, per la forza dell’avversario e per la più che probabile mancanza di Totti. Anche in campo giallorosso, con l’arrivo di Borriello, si erano alimentate troppe idee di grandezza, senza una base che le motivasse.\r\nAdesso si corre il rischio di esagerare al contrario. Ranieri, ad esempio, non vede più “una Roma da scudetto”, ma così dimentica i guai delle altre, che lo dovrebbero indurre a rinviare previsioni così pessimistiche. A Ranieri si è accodato Delneri, e qui posso essere d’accordo: una Juve che non sa ancora come disporsi al meglio, con molta quantità ma poca qualità difficilmente andrà più in là del quarto posto per il quale dovrà lottare con Genoa, Napoli, Palermo e Fiorentina. Spaventano le voragini in difesa che non si possono spiegare con la sola assenza di Buffon.\r\nNella giornata delle sorprese una grande delusione l’ha colta il Genoa che è caduto in casa ad opera del Chievo. Fiorentina insoddisfatta ma anche danneggiata (il gol del pari era regolare) dalla cattiva giornata di arbitri ed assistenti. I viola restano nel gruppo delle penultime con Juve, Roma, Bologna e Palermo, quest’ultimo caduto a Brescia. Probabilmente la squadra palermitana non si è rinforzata adeguatamente, sicuramente\r\nsente tanto la mancanza di Miccoli, ma anche per lei vale lo stesso discorso fatto per il Milan: pensava di fare un sol boccone del Brescia, una presunzione insomma che difficilmente paga. Conoscendo Zamparini, penso che non l’abbia presa tanto bene. Si è rialzata la Lazio a spese del Bologna, ma quanta fatica. Il Parma, volato alto alla prima con il successo sul Brescia, si ferma a Catania, ingiustamente sconfitto da due rigori. Irrisolto il dubbio sulla reale forza del Napoli. Il 2-2 con il Bari non è un grande risultato.\r\nIl gol di Cannavaro aveva esaltato anche i difensori (azzurri), che stavano ancora  festeggiando quando Almiron e Castillo si sono catapultati sul loro fronte beffandoli.\r\n\r\nDi Luciano Moggi per ‘Libero’