Moggi: “il nervosismo di Mou? Tutta pretattica”
Dalle pagine di Libero, l’ex DG juventino Luciano Moggi parla di Mourinho e del suo nervosismo degli ultimi tempi.\r\n\r\n”Lasciate che vi esprima la mia idea sul nervosismo di Mourinho, errori dell’arbitro a parte. Un Mourinho forte avrebbe guardato con indifferenza alle pecche di Orsato, ma lo “special one” di oggi non si sente sufficientemente forte, vede nemici dappertutto. Sopratutto la Juve che non sbaglia un colpo e aveva già esaurito la sua pratica sabato. Togliete alla Juve qualche punto e avrete tutto un altro Mourinho, quello quasi irridente che l’anno scorso impazzava in tv e che ora, arrabbiato e quasi sdegnato (fa finta…), manda il ds Branca davanti ai microfoni. Per Mou ci sono segnali di uno smarrimento esagerato del proprio autocontrollo: se la prende persino con il calendario, dimenticando che quello che sta succedendo quest’anno all’Inter (le altre riposano di più, l’Inter meno) l’anno scorso danneggiava puntualmente la Juve. Resto convinto dell’assunto di base, se la Juve non gli fosse davanti, se a Cagliari non avesse rischiato di andare a -5 punti dalla Signora, Mourinho avrebbe mostrato un’altra faccia. Deve avergli dato parecchio fastidio anche il rigore fischiato contro. Si era abituato a non subirne per 53 partite e il fallo non proprio evidente (ma la moviola ha poi dato ragione all’arbitro) ha contribuito a farlo imbestialire. Questo, però, signori, è il Mou-manager, che sta recitando una parte e lo fa nel modo migliore. Fischi a caso Mughini ha fatto la sua (giusta) osservazione. Se la Juve di Moggi, non avesse avuto rigori contro per più di 50 partite, sarebbe successo il finimondo tra assemblee, appelli e interrogazioni. \r\n\r\n\r\n\r\nTanto per fare luce sulle sempiterne verità che caratterizzano anche questa stagione. Errori tanti, e di più, degli arbitri, giustificazioni serafiche di Nicchi che non convincono nessuno, mentre Collina si aggrapperà forse alle lamentele di Mourinho per dire che, vedete, non c’è sudditanza. Solo che Mou vuole dire esattamente il contrario e cioè che la sudditanza c’è e favorirebbe (di nuovo?) la Juve. Per fortuna in questa settimana si va di fretta. Già domani (oggi per chi legge, ndr) la nuova giornata, con lo “scandalo” appunto – secondo Mourinho – della Juve che gioca giovedì, e dunque riposa un giorno in più (anzi due: ha giocato sabato). All’Inter tocca il Napoli , avversario spigoloso, che potrebbe far male con le ripartenze e con due “Speedy Gonzales” come Quagliarella e Lavezzi. La Juve è di scena a Marassi contro il Genoa, riportato a terra dal Chievo, ma è squadra da prendere con le molle. In trasferta ci va anche la Samp capolista, contro la Fiorentina umiliata dalla Roma. La squadra di Prandelli resta incompiuta e in questo momento avrebbe bisogno di un altro avversario rispetto a quello della premiata ditta Cassano-Pazzini. Riecco super Totti Il modo in cui la Roma – inguardabile a Basilea – si è trasformata domenica è uno dei misteri che rendono affascinante il calcio. C’entrano sicuramente il Totti di nuovo splendente, il Vucinic finalmente non trascurato, le percussioni del redivivo Perrotta e il solito De Rossi, ma tutta la squadra è sembrata bellissima come ai tempi d’oro di Spalletti. Domani (oggi per chi legge, ndr) sarà scontro di fuoco a Palermo contro la squadra di Zenga . Il Milan ha duplicato la vittoria di Champions, ma che fatica contro il Bologna. Papadopulo ha messo in campo una squadra compatta che ha resistito bene al più forte avversario, ma una magia di Seedorf (viziata però da fallo) ha mandato all’aria il piano. Il Milan ha rivinto senza Ronaldinho e senza brillare: Leonardo si guarderà bene dal cambiare modulo ed attori domani (oggi per chi legge, ndr) contro l’Udinese, uscita indenne ma anche furente dal San Paolo per un gol annullato a Di Natale e un rigore negato. Pozzo l’aveva previsto: il Napoli vantava dei “crediti” da Genoa-Napoli e certi fenomeni di compensazione ci sono sempre stati… Ora il “credito” è suo, vedremo! Il Bologna attende il Livorno, in una partita che la posta in palio rende molto delicata per entrambi. Situazione sofferente anche per il Cagliari che va a Bari proprio contro la lanciatissima squadra di Ventura, che ha passeggiato sull’Atalanta. A Gregucci è costata la panchina, alla vigilia di un’altra gara difficile per i bergamaschi contro il Catania: in bocca al lupo a Conte che ne è il successore. La squadra di Ballardini se la vedrà domani (oggi per chi legge, ndr) contro il Parma. A dispetto dei tanti dalla memoria corta e dallo scarso coraggio, è di tutt’altra pasta l’allenatore della Juve Ferrara che, rispondendo a chi lo elogiava per i giovani schierati, ha ricordato che il lavoro viene da lontano, da un impegno lungo 10 anni, cioè per chi non lo avesse capito dalla precedente gestione. Bravo Ferrara, voce solitaria in un mondo abituato a dimenticare“.\r\n\r\nCredits: Luciano Moggi per Libero\r\nFracassi Enrico per Juvemania.it