Moggi: “Galliani negli spogliatoi non è consentito”

Alzi la mano chi di voi non l’ha pensato: se Moggi fosse andato negli spogliatoi al termine del primo tempo di un big match come Milan-Juventus cosa sarebbe accaduto? A tornare su quanto accaduto a San Siro sabato scorso, è lo stesso ex direttore generale bianconero, nel suo consueto editoriale per il quotidiano ‘Libero’. “Recitano alcuni blog a riguardo di Milan-Juve, «Immaginate cosa si sarebbe potuto scrivere se alla Juve ci fossero ancora Moggi e Giraudo». L’abbiamo pensato anche noi, vista la guerra senza esclusione di colpi. Galliani che s’infila nel sottopassaggio alla fine del primo tempo per gridare a Tagliavento «era dentro di un metro» non è consentito dal regolamento”, evidenzia Moggi, che poi passa ad esaminare le polemiche del post partita. “La guerra è continuata a colpi di immagini spulciate in ogni fotogramma. Questo è un vizio del Milan e per esso di Mediaset, costò tre giornate di squalifica a Ibra all’epoca in cui vestiva la maglia bianconera. Ora la guerra viaggia ancora a fini di prova tv, chi ne ha fatte di troppe e di più, sicché ai richiami da parte juventina di due botte date da Mexes e Muntari ad altrettanti bianconeri vengono proposte due gomitate di Pirlo che non sembrano tali. Infatti i provvedimenti del giudice vanno in quella direzione: tre giornate a Mexes, assolti Muntari per non essere riuscito ad abbattere l’avversario e Pirlo per non aver commesso il fatto. Per il resto c’è solo da vergognarsi. Quello che doveva avvenire con le squalifiche non è avvenuto”.\r\nPoi ‘Big Luciano’ dice la sua anche sul ‘caso Buffon’: “Nel caravanserraglio finisce anche Buffon: “non mi sono accorto del pallone dentro, ma se me ne fossi accorto non avrei dato una mano all’arbitro”. Apriti cielo, «fuori dalla Nazionale» il coro dei siti rossoneri. Buffon è ovviamente vittima della sua sincerità. Il quadro di baraonda è completato dalla cronaca “tifosa” di Pellegatti. Le scuse non cancellano gli insulti beceri e sguaiati a Conte.\r\nNicchi, bontà sua, ha accusato il colpo, finalmente si è accorto che la sua squadra di arbitri, difesa ad ogni caduta come se nulla fosse successo, ha più crepe che pecche. Dice «il Dio del pallone non ci ha voluto bene» senza neppure immaginare come, il Dio del pallone, sia incazzato con quanti hanno contribuito a creare la farsa di Calciopoli, sono solo gli inizi di dimostrazioni atte a sconfessare il teorema. Poi dirotta su Buffon, «Sono deluso, il capitano della mia nazionale ha detto cose che si poteva risparmiare». Se qualcuno poteva risparmiarsi il commento questo era proprio Nicchi. Arbitri: posso convenire che «sono solo errori che possono capitare», ma si dovrebbe spiegare perché prima non era così, e si volevano vedere ad ogni costo complotti e macchinazioni”.