Moggi: “Zidane meglio di Allegri a Cardiff, Dybala non ancora pronto e Higuain…”

Luciano Moggi analizza dalle colonne di Libero la finale persa dalla Juventus contro il Real Madrid e ne ha davvero per tutti, Allegri in primis

Luciano Moggi, consulente del Partizani Tirana, ha analizzato dalle colonne di ‘Libero’ la sconfitta della Juventus in finale di Champions. Secondo l’ex direttore generale bianconero, gli spagnoli hanno dato una grande prova di forza, dimostrando di essere superiori in tutto alla Vecchia Signora.

“La finale di Champions chiude l’annata calcistica con una dimostrazione di forza del Real Madrid nei confronti della nostra migliore squadra, la Juve. Un 4-1 – sottolinea Moggi – che non ammette discussioni e ci pone di fronte ad alcuni importanti interrogativi . Prima di tutto, se giocare all’italiana sia efficace contro una grande squadra come quella madrilena. (…) La Juve non è scesa in campo con il piglio di chi sa di essere il più forte; ha adattato, infatti, il gioco alla tattica d’attesa e con questo si è suicidata mettendosi completamente nei «piedi» dei madrileni. (…)”.

A scacchi, dunque, Zidane ha battuto Allegri: in molti hanno sempre sottovalutato il lavoro svolto dall’allenatore francese, che giocando in Italia ha avuto modo di imparare molto dal nostro calcio.

“L’ha vinta Zidane – insiste l’ex dg bianconero – , impostando un centrocampo in cui si sono impantanate le poche idee bianconere. E l’ha persa Allegri: la Juve, al contrario del Real, è scesa in campo con la speranza di potersi assicurare la Coppa, ma anche con tanta paura di perderla e si sa bene come la paura sia sempre una cattiva consigliera, meglio sicuramente nutrire rispetto per l’avversario. Modric e Kroos sono state le menti dei blancos, abili nell’impostare il gioco quanto nel fermare sul nascere le velleità juventine, tanto che il lavoro di Navas, salvo qualche eccezione, è stato di ordinaria amministrazione. Casemiro ha recitato la parte dell’incontrista, oltre ad aver segnato il gol del 2-1, mentre Marcello ha stravinto il duello con il connazionale Dani Alves. Ronaldo e Benzema sono state le punte di diamante di una squadra che ha messo in mostra i polmoni, oltre alle qualità tecniche. Il portoghese ha fatto vedere i sorci verdi a Chiellini e Bonucci, male anche Alex Sandro sul primo e sul terzo gol subito. Incolpevole il solo Buffon, che ha subito due gol per colpa di altrettante deviazioni”.

Alla fine, dunque, la partita si è decisa a centrocampo, dove il trio Modric, Casemiro, Kroos ha letteralmente surclassato Khedira e Pjanic. Inutili i cambi della ripresa, poiché ormai la Juve era stanca fisicamente e distrutta moralmente.

“Ancor peggio il centrocampo, dove Pjanic e Khedira non hanno mai trovato la posizione giusta per competere nonostante la gran mole dilavoro cui si è sottoposto Mandzukic (autore dell’eurogol dell’illusorio 1-1) sin dall’inizio. Dybala, forse, non è ancora maturo per queste grandi platee, e Higuain ha sfoderato il solito rendimento che ha sempre avuto giocando le coppe europee sia con il Napoli che con la Juve: senza infamia e senza lode. Una squadra, insomma, in veste dimessa quella vista a Cardiff, sicuramente perché posta di fronte a un avversario superiore rispetto a quelli che è solita incontrare in Italia: può essere criticabile il modo con cui si è quasi messa a disposizione degli avversari, certamente il timore di non potercela fare ha influito. Ciò però non cancella quanto di buono ci è stato fatto vedere dai bianconeri durante l’annata: il sesto scudetto consecutivo e la terza Coppa Italia di fila sono successi degni di una grande squadra che, per dirla in gergo ciclistico, è forse più adatta a una corsa a tappe più che a una cronometro”, conclude Moggi.