20:45 – Luciano Moggi spiega la stretta di mano a Massimo Moratti. La foto dell’incontro cordiale in tribunale tra Moggi e Moratti è stata ripresa da tutti gli organi di stampa: in molti si sono chiesti come mai tanta cordialità tra i due e l’ex dg bianconero ha accontentato tutti.\r\n
Lui mi ha porto la mano e io glielo stretta. Cosa dovevo fare? Anche per una questione di educazione. E poi se proprio lo devo dire, non ritengo Moratti il più colpevole nella vicenda di Calciopoli. Ma non gliel’ho mica ricordato stavolta. Non serviva: lui sa, io so. Piuttosto è preoccupato per l’andamento dell’Inter.
\r\nLuciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, è stato stamane in aula a Milano per rispondere della diffamazione contestatagli da Gianfelice Facchetti, figlio dell’ex presidente dell’Inter. Il 23 ottobre 2010, nel corso della trasmissione ‘Notti magiche’, Moggi aveva detto a Javier Zanetti in merito ai fatti di Calciopoli:\r\n
Quello che emerge dal processo di Napoli e che emergerà ancora, le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la richiesta a un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari, e l’arbitro era Bertini. Ci sono le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti e le intercettazioni illegali, anche i passaporti falsi e quindi sta zitto Zanetti, è meglio per te ed è meglio per l’Inter.
\r\nIn seguito a questa affermazione, il figlio di Giacinto Facchetti, assistito dall’avv. Corrado Limentani, aveva querelato Luciano Moggi per diffamazione. L’ex dirigente bianconero ha chiamato a testimoniare tra gli altri, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Massimo De Santis, Paolo Bertini, Paolo Bergamo e l’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti.\r\n\r\nMoratti si è presentato stamane in aula e lo si è visto confabulare sorridente proprio con Moggi. L’udienza si è conclusa poco dopo le 11: il giudice ha disposto il rinvio al 30 marzo, quando sarà ascoltato anche Massimo De Santis e poi sarà letta la sentenza. Ecco uno stralcio della testimonianza di Moratti:\r\n
Era tutta una presa in giro quella che mi faceva Bergamo, era una grande presa in giro a cui io ci stavo perché sono una persona cortese e le mie non erano certe intenzioni rivolte a sporcare il calcio. Non era proibito andare a trovare gli arbitri prima e dopo la partita, era una forma di cortesia, una prassi consentita.
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