“Il maggior tasso tecnico milanista si contrappone alla voglia di vincere della Juve, ma la squadra di Allegri è quella che ha sventrato il Palermo o quella che ha fatto venire i vermi a Galliani sul campo dell’Arsenal? La differenza sta tutta qui: se il Milan è effettivamente fatto da “supe ruomini” – non solo Ibra – per la Signora non c’è nulla da fare, se non è così e nelle peste finisce anche Ibra, allora due punti sono più che recuperabili”. Luciano Moggi analizza il momento delle contendenti per lo scudetto 2011-2012 e dalle colonne di ‘Libero’ anticipa alcuni dei temi caldi delle prossime settimane calcistiche. Non poteva mancare, dunque, un accenno da parte dell’ex direttore generale bianconero sui rigori non dati alla Juve: “L’ironia di Conte sui rigori, «non ce li danno a prescindere», non appare campata in aria. Alla Juve resta un solo tiro dal dischetto a favore, il Milan è a quota 6, sproporzione anche in quelli contro, uno solo al Milan, 3 alla Juve. A prescindere però dai dati, bisogna intendersi sul calo o non calo dei bianconeri. Per gli osservatori c’è, e dipende dal ritmo ossessivo tenuto per tutta la stagione dai ragazzi di Conte. La nostra idea l’abbiamo espressa in tempi non sospetti: alla Juve manca un uomo gol di attitudine e professione […]La Juve a Bologna ha dovuto ingoiare il suo 13° pareggio, obiettivamente troppi, tanto da far pensare ad un secondo posto non più sicuro. Sulla gara restano le proteste bianconere sul rigore non concesso ma anche la sensazione che sui risultati pesi il calo di rendimento di Pirlo. Conte (espulso) deve aggiustare qualcosa e scegliere la coppia di punte da mandare in campo con convinzione e non a tempo limitato. La Juve ha fatto finora 39 gol, 14 meno del Milan, e conta poco la consolazione sui gol subiti, 17 a fronte dei 22 dei rossoneri”.