Le schede le usavamo per business commerciali – sottolinea ancora Moggi – ed acquisto giocatori. Gli arbitri si rifornivano da soli, non da me. Non ci sono club potenti, ma club più o meno ricche. Anche quelle ricche sbagliano il mercato, noi non abbiamo mai chiesto niente agli azionisti, ma vincevamo perché eravamo bravi. Mi dispiace solo per gli arbitri che sono stati messi in mezzo che non avevano colpe, dieci archiviati poi sono rimasti quattro che non ci ha neanche mai arbitrato, come Dattilo.
\r\n\r\n\r\nMoggi poi parla del crollo di diverse accuse durante il processo: dal sorteggio mai taroccato, ai campionati mai alterati e alla chiusura di Paparesta nello spogliatoio, per la quale il tribunale di Reggio Calabria ha archiviato “perché il fatto non è mai avvenuto”.\r\n
Vorrei domandare dagli atti processuali, quali sono le cose che ha fatto male la Juventus. Quando si parla dell’accusa il processo era campionato taroccato, questo è fallito nelle intenzioni, si è cercato di andare sulle intercettazioni esclusive togliendo tutte le altre intercettazioni. Lasciamo stare il processo sportivo, è una vergogna – conclude – , Paparesta sequestrato è una falsità.