Moggi al Processo del Lunedì: “Ecco la verità su Calciopoli”

Luciano Moggi, ex dg della Juventus, è stato ospite ieri sera del Processo del Lunedì per raccontare la sua verità sul processo di Calciopoli | VIDEO

moggi-processo-lunedìLuciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, è stato ospite di Enrico Varriale al ‘Processo del Lunedì’. È stata l’occasione per l’ex dirigente bianconero di raccontare la sua verità sul processo farsa di Calciopoli. Si parte dalla frase di qualche giorno fa del presidente Andrea Agnelli: “Moggi lo abbiamo perdonato”. “Io non ho niente da farmi perdonare. Andrea – replica Luciano Moggi – non perdonerebbe chi s’è messo in tasca lo scudetto senza averlo vinto. Se la Juventus ha scritto 32 scudetti significa che non ho bisogno di perdono. Morto l’avvocato è venuta fuori la guerra per l’eredità. La Juventus era l’unica azienda in attivo, ma non ci hanno difeso come dirigenti bianconeri”.\r\n\r\nVarriale tira fuori la storia delle schede svizzere: Moggi e tanti altri dirigenti, calciatori, soubrette, in quegli anni erano spiati da una nota azienda di telefonia italiana, e pensavano di mantenere segrete le trattative di mercato utilizzando schede stranieire, che però i periti hanno dimostrato essere intercettabili. Perché se nelle telefonate intercettate sulle schede svizzere c’erano cose compromettenti ad oggi non ne è stata tirata fuori una?\r\n

Le schede le usavamo per business commerciali – sottolinea ancora Moggi – ed acquisto giocatori. Gli arbitri si rifornivano da soli, non da me. Non ci sono club potenti, ma club più o meno ricche. Anche quelle ricche sbagliano il mercato, noi non abbiamo mai chiesto niente agli azionisti, ma vincevamo perché eravamo bravi. Mi dispiace solo per gli arbitri che sono stati messi in mezzo che non avevano colpe, dieci archiviati poi sono rimasti quattro che non ci ha neanche mai arbitrato, come Dattilo.

\r\n\r\n\r\nMoggi poi parla del crollo di diverse accuse durante il processo: dal sorteggio mai taroccato, ai campionati mai alterati e alla chiusura di Paparesta nello spogliatoio, per la quale il tribunale di Reggio Calabria ha archiviato “perché il fatto non è mai avvenuto”.\r\n

Vorrei domandare dagli atti processuali, quali sono le cose che ha fatto male la Juventus. Quando si parla dell’accusa il processo era campionato taroccato, questo è fallito nelle intenzioni, si è cercato di andare sulle intercettazioni esclusive togliendo tutte le altre intercettazioni. Lasciamo stare il processo sportivo, è una vergogna – conclude – , Paparesta sequestrato è una falsità.