Se la Serie A non tornerà a giocare, la Juventus e le altre squadre italiane rischiano l’esclusione da Champions ed Europa League. La minaccia arriva direttamente dal presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, che in un’intervista alla TV tedesca ZDF ha commentato la decisione della Pro League belga di annullare i playoff e assegnare i titolo al Club Brugge nonostante la stagione non sia stata portata a termine. “Non penso sia la mossa giusta. La solidarietà non è una strada a senso unico, non si può chiedere aiuto e poi decidere da soli cosa è meglio per noi. Il Belgio – annuncia il presidente dell’Uefa – e tutti gli altri Paesi che stanno pensando di non finire i rispettivi campionati, rischiano di non partecipare alle prossime coppe europee. Questo devono saperlo bene”.
Insomma, al di là dei morti e dei rischi per la salute, i campionati devono riprendere a tutti i costi, altrimenti le leghe che non si atterranno a questo diktat, rischiano di perdere la partecipazione alle coppe e a tutti i benefici che ne derivano anche in termini economici. A tal proposito, Ceferin propone di completare le competizioni a porte chiuse: “Il calcio senza tifosi non è chiaramente lo stesso, ma è meglio giocare con gli spalti vuoti che non giocare affatto. La gente vuole energia positiva, potrà vedere le partite in tv. Quando si giocheranno le coppe? Probabilmente a luglio o agosto – risponde – non continueremo invece a settembre e ottobre”.
Mauitdi e Dybala sono solo due esempi di ciò che significa essere affetti da coronavirus: il decorso non è per tutti uguali (possono esser enecessari periodi di isolamento aggiuntivi) e poi c’è sempre il rischio che se le competizioni riprenderanno, potrebbero esserci nuovi contagi. A quel punto che si farà? Il calcio si fermerà di nuovo o si andrà avanti mettendo a rischio la salute degli atleti e falsando le competizioni stesse? Cosa succederebbe se una squadra avesse i 3-4 giocatori più forti out per coronavirus?