Milan-Juventus, Tevez: “Loro dovranno fare la partita”

tevez-mediaset-premiumCarlos Tevez ha rilasciato una lunga intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’ alla vigilia del big match Milan-Juventus: è stata l’occasione per l’Apache, per fare il punto su alcuni temi dell’attualità calcistica, ma non solo. Quanto all’anticipo della terza giornata, Tevez sottolinea: “Una grande partita, in uno stadio leggendario. Bello giocarla – ammette – , e possibilmente vincerla, vedo una squadra vera, compatta. Tutti remano nella stessa direzione. Più completa. Abbiamo iniziato senza Pirlo, Vidal, Barzagli e Chiellini, eppure nessuno se ne è accorto grazie a una rosa piena di alternative. Non c’è Pirlo? Ecco Marchisio. Manca Vidal? Pereyra non fallisce…”\r\n\r\nDopo due giornate il Milan è a punteggio pieno, segno che rispetto allo scorso anno molto è cambiato in casa rossonera e non sarà facile uscire da San Siro con un punteggio positivo. Lo scorso anno i campioni d’Italia si imposero per 2-0 con le reti di Llorente e proprio Tevez:\r\n

Vediamo di che pasta sono fatti. Sono curioso anch’io di scoprire come reagiranno sotto pressione. Già, perché credo che tocchi a loro dimostrare qualcosa. Noi siamo lassù da tre anni – evidenzia Carlitos – , è il Milan che deve fare la partita, cercare di vincere e dimostrare di poterci stare in alto. Si gioca a San Siro, e un club così prestigioso non può nascondersi davanti alla propria gente, in uno stadio che fa parte della storia del calcio mondiale. Sì, mi aspetto una bella partita. E vincendo, la Juve darebbe un segnale forte, anche se alla terza giornata è ridicolo parlare di punti decisivi. Il Milan è attrezzato per fare molto bene. E la sua storia lo obbliga a puntare allo scudetto. E poi occhio all’Inter, altra grandissima del calcio italiano. Mi è piaciuto molto il loro mercato, è arrivata gente forte, solida, di esperienza: attenti ai vari Vidic, Medel e Osvaldo. Senza dimenticare Mazzarri, un tecnico che sa preparare benissimo le partite, un vero lavoratore. Insomma, per me l’Inter è fortissima.

\r\nChiellini nei giorni scorsi ha parlato di scossa positiva dall’addio di Conte, Tevez ammette di aver già “letto” il divorzio a maggio:\r\n

Me lo sentivo. A maggio, al momento dei saluti dopo il terzo scudetto di fila, nei suoi occhi avevo già letto tutto. Una sensazione ancora più forte nei primi allenamenti di luglio. Conte è un fenomeno, ha bisogno di forti motivazioni per esprimere il meglio, e alla Juve aveva già dato tutto se stesso. Allegri? Persona tranquilla, intelligente, un tecnico che sa molto di calcio. Ha subito conquistato il rispetto e la stima dello spogliatoio.

\r\nObiettivi stagionali, chiaramente, lo scudetto e il miglioramento dello score in Champions League:\r\n

La Champions per i nostri tifosi è un’ossessione – aggiunge ancora Tevez – , l’anno scorso questa pressione l’abbiamo avvertita forte in campo. E in un certo senso l’abbiamo pure pagata. Non è stato facile nemmeno il primo tempo con il Malmoe: non riuscivamo a segnare, e intorno avvertivamo timore. Invito i nostri tifosi a non sottovalutare un altro scudetto, sarebbe un’impresa eccezionale. Contro di noi, tutti scendono in campo come se si stessero giocando la finale di un Mondiale, e la cosa mi stimola tantissimo, mi piace respingere ogni assalto.

\r\nFinale sulla nazionale: dall’Argentina ci sono state delle aperture, non è escluso che alle prossime convocazioni ci sia la sorpresa Tevez:\r\n

Io ho sempre fatto parlare il campo. Non mi sono mai proposto né ho rivendicato diritti, perché credo che il campo sia il giudice unico, inappellabile. Continuerò a dare tutto me stesso gara dopo gara per meritarmi la nazionale. Con Messi, la stampa si è spesso divertita a metterci contro, in realtà non ci sono mai stati problemi, ve lo posso garantire. Io e Leo – conclude – non abbiamo mai litigato.