Mercato Juventus: ecco il piano per Damiao che coinvolge la Fiat

Leandro Damiao (22) attaccante dell’Internacional de Porto Alegre, è ormai il sogno della Juventus. Fabio Paratici, braccio destro del direttore generale e amministratore delegato dell’Area Sport Giuseppe Marotta, è stato letteralmente incantato osservando dal vivo il bomber carioca, tanto da aver convinto il club bianconero a puntare dritto su di lui. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano sportivo torinese ‘Tuttosport’ ci sarebbero già tre fattori che giocano a favore dell’acquisto di Damiao: innanzitutto il giocatore è gradito al tecnico Antonio Conte, piace alla dirigenza che ha avuto modo di apprezzare le relazioni degli 007 di Paratici e, ultimo fattore ma non di minore importanza, è appetito dalla Fiat, di proprietà dell’azionista di maggioranza Exor, che starebbe pensando di renderlo uomo immagine del mercato brasiliano, dove il marchio italiano è al primo posto per numero di auto vendute. Certo, l’affare non è dei più semplici visto che Damiao, che ha già all’attivo tre presenze e un gol nella Seleçao, è valutato dal proprio club di appartenenza circa 30 milioni e che per assicurarselo si dovrà interagire con più interlocutori, visto che il cartellino (com’è abitudine in Brasile) non è in mano ad una sola società. Per di più, l’Internacional non pare intenzionato a liberarsene già a gennaio, e la stessa Juventus non avrebbe a disposizione i liquidi necessari ad acquisirlo subito, a meno che oltre a Toni, Amauri, Grosso e Iaquinta (cessioni che porteranno poco o nulla nelle casse del club), non decidesse di monetizzare provando a rinunciare a qualche pedina importante (su tutti Elia, Krasic o Quagliarella). Gli abboccamenti,  comunque, continueranno anche nelle prossime settimane, anche perché il viaggio in Brasile di Paratici non è certo concluso: oggi, il dirigente bianconero, assisterà a Internacional-Bahia e domani a Palmeiras-Vasco dove rivedrà all’opera Dedè e Romulo, altri due dei tanti talenti presenti sul taccuino della Juventus.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni