Il mercato della Juve vive una fase di riflessione. Le vicende extra campo impongono la pianificazione di nuove strategie, con un occhio ai conti ma senza rinunciare alla competitività.
Le vicende extra campo che stanno travolgendo la Juve avranno delle ripercussioni importanti. Il -15 ha spinto la squadra fino al 13esimo posto, lontanissimo dalle zone che contano. La qualificazione alla prossima Champions League è al momento un’utopia. C’è fiducia nel ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI che potrebbe restituire l’intera posta, ma resta ancora da decifrare ciò che accadrà con il filone legato alla cosiddetta manovra stipendi. Oltre ad una forte ammenda, per la Juve potrebbe arrivare una nuova penalizzazione in classifica – il Corriere dello Sport nei giorni scorsi ipotizzava addirittura altri 20 punti.
Con queste prospettive, diventa davvero impossibile pianificare fin da ora le prossime mosse. Servirà aspettare la fine della stagione e di tutti i procedimenti. Con la certezza del risultato sportivo ottenuto e con tutte le sentenze definitive, allora si avrà un quadro completo e si saprà come procedere. Anche se la linea sul mercato è stata già tracciata, indipendentemente da quello che sarà il piazzamento finale.
Con l’insediamento del nuovo Consiglio d’Amministrazione, la Juve ha tracciato la propria linea di mercato. Niente più spese folli e colpi da 90 con ingaggi stratosferici, ma solo obiettivi a basso costo che possano portare a giovani di talento da far crescere ma che siano al contempo già pronti per giocare in una squadra importante.
Sulla Gazzetta dello Sport si parla in particolare di tre obiettivi. Uno è Davide Frattesi, su cui però la concorrenza è folta. Discorso molto simile che riguarda Guglielmo Vicario, il quale si sta mettendo in mostra già da un paio d’anni con la maglia dell’Empoli. Tra gli azzurri toscani si osserva anche la crescita di Tommaso Baldanzi.