Il cuore batte forte perche’ ancora ci credo, lo faccio perche’ in troppi han detto che non potevo. Sono vivo! Per un pelo. Sono un divo! Per un pelo! Sono recidivo fino al giorno che crepo. (J-Ax ft. Jack La Furia)\r\n(Di Alessandro Magno) Ogni partita e’ una guerra lo avevamo detto, un attentato alle nostre coronarie. Certo bisognerebbe raddrizzare un poco la mira sottoporta. Bisognerebbe che i portieri avversari non si esaltassero ogni volta come fa Marchetti che diventa paratutto, salvando anche l’impossibile. Bisognerebbe che le squadra che giocano contro di noi decidessero di giocare a calcio e non di fare catenaccio come puntualmenrte avviene ed e’ accaduto anche contro la Lazio. Mercoledì sera sembrava davvero una notte stregata. Meno male che Alex c’e’. Menomale che questo genio del calcio e’ ancora con noi.Ma ad Alex voglio lasciare la chiusura del “pezzo”, parto dal dopo partita perche’ e’ qualcosa di comico. Il redivivo Paparesta ha il coraggio e la sfacciataggine di far rivedere al replay  gli unici due calci d’angolo della Lazio, alla ricerca di un qualcosa che non c’e, e nemmeno una il rigore reclamato dalla Juve per fallo su Vucinic.\r\nDavvero forte questa cosa se si pensa che la Juve di angoli ne ha battuti ben 11. Evidentemente a Paparesta l’han istruito bene se vuol lavorare a Mediaset, tiene famiglia. Mi chiedo dove lo avevano “conservato” fino ad ora , dato che non si vedeva dal rigore regalato al Milan per fallo di Pato su Manfredini in Atalanta-Milan. La risposta la conoscete, la battuta e’ scontata. Per non parlare del fallo su Pepe, invertito dall’arbitro, da cui nasce il gol laziale. Scherziamo mica, son cose da far vedere queste.\r\n\r\nAltra curiosità da demandare poi ad Allegri, che dice che i mass-media ce l’hanno con il Milan, è il fatto che Paparesta riesce così a condizionare Reja, che il mister della Lazio presentatosi alle interviste Mediaset ammettendo la superiorità della Juve e la vittoria leggitima, poco dopo va in Rai e si avventura in un : “E’ un peccato perché meritavamo il pari”. Evidentemente Paparesta l’ha convinto di aver subito un danno.\r\nOra i numeri sono questi: 72% di possesso palla a 28 per la Juve. 20 tiri a 4 della Juve di cui solo 2 della Lazio in porta, e perdonatemi ma io il secondo proprio non me lo ricordo. Nessun tiro della Lazio in porta nel secondo tempo. Dei calci d’angolo abbiamo già detto. Se questi sono numeri per un pari io sono Babbo Natale. Diciamola tutta, la Lazio meritava una batosta ben più pesante, che ha evitato per 80 minuti solo grazie al catenaccio e alla fortuna. Reja e Paparesta se ne facessero una ragione.\r\nCerto il calcio è strano e credo pure io che se a un certo punto, non l’avesse sbrogliata Del Piero, probabilmente si sarebbe pareggiato. Ma sarebbe stato un pari molto fortunato per loro, “meritato” è un altra roba.\r\n\r\nE veniamo ad Alex. Cosa si può dire ancora che non abbiamo detto? Cloniamolo. In passato ho scritto che non avrei voluto vedere il declino di Del Piero perché gli voglio troppo bene, ma davvero questo uomo sovverte ogni pronostico.\r\nIeri è stato immenso per classe, per grinta, per voglia. La squadra con lui in campo si rinvigorisce, inizia a crederci di nuovo. Pure lo stadio ci crede di più quando Alex è in campo.\r\nIo ci penserei molto a non rinnovargli il contratto. Un campione di Juventinità. Uno che gioca 1 minuto o 100 non si lamenta mai, uno che gente come Vucinic ha solo da imparare vicino a cotanto Campione. Uno che solo delle magliette che vende si ripaga il contratto, perche’ la gente della Juve lo ama all’inverosimile (almeno la maggior parte, gli altri che non lo amano o non capiscono di calcio o sono degli irriconoscenti). Uno che persino Pirlo, che non è l’ultimo dei  fessacchiotti, decide che la punizione la batte Alex. E sì, perché solo Alex puo tirare fuori questo coniglio dal cilindro. Questo uomo merita di sentire ancora la musica della Champions allo Juventus Stadium (cit. Discreti). La punizione è di una bellezza rara, di una furbizia disarmante. E’ il proiettile di un cecchino, è un fulmine che squarcia il cielo di Torino, e’ una genialata di Leonardo Da Vinci, la  pennellata di Caravaggio (ma quale Pinturicchio, Pinturicchio e’ riduttivo), è un apostrofo bianconero fra le parole: “Crepate gufi”. Alex ce l’abbiamo noi. Menomalex.