McKennie: “Sognavo la Premier, ma quando chiama la Juventus…”

Weston McKennie racconta ad ESPN i suoi primi mesi con la maglia della Juventus: il rapporto con Ronaldo e Pirlo

Weston McKennie, centrocampista americano della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a ESPN. L’ex Schalke 04 ha fatto innanzitutto il primo bilancio sui primi mesi in bianconero: “Sta andando bene, mi stanno aiutando tanto ad ambientarmi – dice dei suoi compagni – Il primo giorno è stato bello: entrare nello spogliatoio e cantare davanti agli altri è stato strano, ma poi li ho visti e ho pensato ‘oh mio Dio, da questi ragazzi posso imparare tanto'”.

Prima di vestire la maglia della Juve, McKennie sperava di andare in Premier League e non ha problemi ad ammetterlo. Certo, quando chiama la Vecchia Signora è difficile dire di no: “In generale posso dire che il mio sogno era andare in Premier League – ammette – ma quando la Juventus mi ha chiamato, con questi giocatori, con questo staff, con Pirlo in panchina, mi hanno intrigato subito. Un club che vince è una grande sfida, ci sono i migliori al mondo, è perfetto per i miei obiettivi. Voglio vincere e fare la storia del club, come tradizione e sostegno è una delle società più interessanti”.

Dalla Bundesliga alla Serie A, McKennie sembrava essersi ambientato subito, ma dopo l’ottima prestazione con la Sampdoria, c’è stata la partita meno brillante con la Roma. “Qui è tattico, in Germania pure ma qui ancor di più. Alla Juventus devo fare il mio lavoro, non devo fare oltre a quel che devo fare, ci sono stelle. Allo Schalke – ricorda – ho giocato in più posizioni, con la palla dovevo fare a volte cose anche cose in più. Qui uno, due, tre tocchi, poi devo passare al mio compagno. Non devi preoccuparti di strafare qui”.

McKennie: “Vi racconto Ronaldo e Pirlo”

Alla Juventus, McKenie ha la possibilità di allenarsi e giocare assieme a Cristiano Ronaldo, il numero uno al mondo. “È un onore essere con lui. Ricordo la prima volta che l’ho visto, ho detto ‘oh, Weston, stai calmo’. È un ragazzo genuino, va dritto al punto. Scherziamo, mi chiama ‘Texas Boy’. Potrebbe essere snob, ma non è così, ti aiuta e supporta a prescindere dalla tua età o carriera”. Alla Juventus, infine, il centrocampista americano ha trovato in panchina mister Pirlo, colui il quale lo ha voluto fortemente a Torino: “Non ho niente di cui lamentarmi, è stato uno dei motivi per cui sono venuto alla Juventus, mi ha intrigato tanto. Mi ha affascinato la possibilità di essere allenato da uno come Pirlo, uno che giocava come lui. Ora è il mio allenatore ed è bello. Adesso – spiega – siamo stati in quarantena tutti insieme e devo dire che siamo stati con piacere insieme, nonostante il periodo e la situazione”.