L’inizio dell’avventura di Weston McKennie al Leeds è stata subito deludente. Il rischio è che sia un presagio di ciò che sarà il prosieguo della stagione. E la Juve pensa già al mancato riscatto che sarebbe un problema per il bilancio.
Poco più di mezz’ora a disposizione e un debutto incolore che fa già sorgere i primi dubbi. L’impatto di Weston McKennie con la Premier League non è stato dei migliori. Entrato al 57′ al posto di Marc Roca, il texano si è piazzato in mezzo al campo nel 4-2-3-1 del tecnico Jesse Marsch durante il match perso in casa del Nottingham Forest. Poche occasioni per mettersi in mostra e soprattutto una serie di critiche feroci da parte dei tifosi dei Whites.
Sui social infatti la tifoseria si è scatenata contro McKennie, prendendo di mira la sua forma fisica. “Sembra sovrappeso per essere un calciatore professionista, la barba gli nasconde il doppio mento”, “Ha mangiato troppa pizza dopo i Mondiali” e “È flaccido” i commenti più teneri sotto il post del Leeds che annunciava il suo ingresso in campo su Twitter. Critiche pesanti anche verso il tecnico Marsch, connazionale del centrocampista e il principale artefice del trasferimento. E tutta questa situazione fa tremare la Juve.
La panchina di Marsch è scricchiolante già da tempo. Il Leeds è attualmente 17esimo, a pari punti con l’Everton 18esimo – che però ha una gara in più. Il rischio retrocessione è forte e la Juve trema. Se dovesse essere esonerato il tecnico McKennie potrebbe non raggiungere le 10 presenze che farebbero scattare l’obbligo di riscatto. Obbligo condizionato anche dalla permanenza dei Whites in massima serie, cosa al momento in forte dubbio.
Da questa operazione la Juve conta di incassare 35 milioni totali, che farebbero di McKennie una succosa plusvalenza – oltre 20 milioni di euro. In una situazione come quella attuale dei bianconeri sarebbero una manna dal cielo. Ma il rischio che tutto svanisca è concreto già ora.