Blaise Matuidi e la Juventus, un amore a prima vista: il centrocampista francese parlando a Le Figaro ammette che il suo adeguamento a Torino è stato più veloce di ogni più rosea previsione. “Di solito, da ultimo arrivato, in un altro Paese, occorre un minimo di tempo di adattamento. Personalmente – spiega l’ex PSG – , mi sono subito adattato a Torino e integrato nella Juve”.
Effettivamente, tutti hanno potuto notare come sin dalle prime presenze, Matuidi sembrava un veterano dello spogliatoio bianconero, quasi fosse arrivato alla Vecchia Signora da 10 anni. Del resto, quando arrivi alla Juve, trovi un ambiente perfetto per vivere il calcio come si deve: professionalità ad ogni livello, spogliatoio unito e senatori che fanno sentire tutti di casa… E poi c’è un museo ricco di trofei: “Le due cose che mi hanno colpito di più? In primo luogo la sala dei trofei, con 35 titoli di campionato, 2 coppe dei campioni… Quando la si visita, ti riempie gli occhi! È eccezionale, è bellissima. Non sai nemmeno se c’è ancora spazio per mettere un nuovo trofeo. E poi, c’è anche il carico di lavoro. Impressionante”.
La dirigenza artefice di sei anni leggendari è sempre vicina alla squadra, in modo da avere sempre il polso dello spogliatoio. A partire dal presidente Andrea Agnelli: “È molto vicino ai giocatori – continua Matuidi – . È giovane, sempre presente a tutte le partite, al nostro seguito e molto appassionato. Quando sono arrivato, ha avuto parole molto gentili, mi ha colpito. Si capisce che conosce bene il calcio”.
Un presidente unico e competente, ma anche un capitano che ormai è leggenda: a 40 anni, Buffon ha vinto il premio Fifa quale miglior portiere dell’anno a livello mondiale. Il nazionale francese non poteva chiedere di più. “È meraviglioso! Buffon non lo conoscevo personalmente prima di venire qui. In effetti – prosegue – , vi faccio una confidenza, guardo l’uomo prima del giocatore. Un grande calciatore può anche essere un grande uomo e lui è esattamente così. Il massimo della classe. Mi ha accolto alla grande, mi ha messo a mio agio subito. Quando ho firmato, è stato uno dei primi a inviarmi un messaggio per darmi il benvenuto. È “Gigi”, una leggenda. Lascerà il segno nella storia del calcio e spero che riesca a disputare un ultimo mondiale nel 2018″.
Infine, una battuta su Paulo Dybala, il numero 10 che dopo un avvio scoppiettante sta attraversando un periodo di appannamento. Matuidi non ha alcun dubbio sulle sue qualità, che lo riporteranno presto ad essere protagonista.
“È un ragazzo di 23 anni che è ricco di talento, riesce in quasi tutto, andrà molto lontano. Molto in alto. Ha assunto il ruolo di leader tecnico alla Juve, è grandioso”, conclude.