Matri: “Tifavo Milan, ma se segno esulto. Eccome!”

“Diciamo che stiamo facendo un cammino un po’ strano: speravamo di prendere una strada diversa, dopo le vittorie con Cagliari e Inter. Difficile trovare una risposta. Ora abbiamo una grande possibilità, con il Milan”. Alessandro Matri, dopo un ottimo impatto con la Juventus, è stato quasi risucchiato nel vortice della negatività, ma in un’intervista concessa a ‘La Stampa’, invita i tifosi ad essere ancora ottimisti. “Lo so, non è facile. E capisco il loro umore: ma se avranno fiducia, ne daranno anche a noi. Mi sono rivisto le partite in tv, di più quella con il Bologna. E mi ha confermato che dopo il primo tempo stavamo gestendo bene la partita. Le pressioni ci sono, ed è giusto, ma forse le facce erano abbacchiate perché non eravamo stati molto fortunati, anche se non do colpa al destino. Noi montati dopo l’Inter? Non credo proprio, non c’era motivo: anche battendo l’Inter eravamo fuori dalla zona Champions”.\r\n\r\nIL PESO DELLA MAGLIA\r\n“Segnare subito è stato un bell’aiuto, ma so che devo continuare. E invece sono già due partite senza gol, anche se adesso è l’ultimo dei miei pensieri: ci servono risultati. Di solito cerco di stare traquillo, però è impossibile non pensarci. Ibra e Cassano? A dicembre mi chiesero di loro, sono due campioni, e io risposi che sarebbe stato bello giocare con loro. Con Toni ci diamo le coordinate, giochiamo insieme da poco. Va bene così: Luca prende un sacco di botte, fa da scudo. Avrei fatto meglio andare al Milan? Solo perché la classifica dice questo, ma stiamo parlando della Juve. Pentito? Non scherziamo: all’offerta della Juve, mai avuto un dubbio. Da quando vado in campo, tutti tifano per la squadra dove gioco. Poi è vero, milanista era papà Luigi, e io. Unica eccezione mio fratello, Alberto, interista”. \r\n\r\n12 ANNI  IN ROSSONERO\r\n”Dodici anni in rossonero, ci arrivai che stavo negli esordienti. Nel 2004 lasciai il Milan. Paura di non sfondare? Sì, ci ho pensato. Poi però c’era anche il piacere di avere un’altra società che credeva in me: alla fine, la presi come una sfida. Sono un tipo ottimista. Giocare contro il Milan? La prima volta fu molto strano, ma poi gli anni hanno anestetizzato molto”.\r\n\r\nIBRAHIMOVIC ED ETO’O IL TOP\r\n“I migliori adesso sono Ibra ed Eto’o. A Ibra invidio le doti tecniche ma è scontato, allora dico la sfrontatezza, quasi il menefreghismo, la personalità che ha nei confronti della squadra. Lo si nota anche da fuori, che è il leader della squadra. Io sono più timido. Il mio idolo da piccolo era Van Basten, meglio lui di Ibra. Anche se il calcio è cambiato. Chi leverei al Milan? Boateng. Ha capito il gioco di Allegri, che conosco”.\r\n\r\nGRAZIE ALLEGRI\r\n“Il mister mi chiamò anche per farmi i complimenti quando sono arrivato qui. Abbiamo un bel rapporto, ma non mi permetterei mai: anzi, dà più consigli lui a me”. \r\n\r\nLO SCORE IN MILAN-JUVENTUS\r\n“Ne ho visti tanti. Il 6-0, poi un gran gol di Weah. A San Siro facevo il raccattapalle, e tifavo Milan. Lo sognavo: una vita senza sogni sarebbe triste, ma non so quanto ci credevo di arrivare a certi livelli. Il sogno si è fatto realtà dopo Juve-Inter. Da quando gioco, il gol più importante. E se segno al Milan?In questo momento sarebbe più importante per la classifica, che per me. Ma esulterei come un pazzo, su questo non c’è dubbio”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni