\r\n\r\nCinque partite per capire, cinque partite per stabilire obiettivi e strategie. Quattrocentocinquanta minuti prima dell’apertura della nuova sessione di mercato: tutti in pista nel 2010 per un ballo che accompagnerà gli appassionati di calcio sino a maggio, sino alla conclusione del campionato. In prima fila, ovviamente, le squadre in corsa per lo scudetto, a cominciare dalla Juventus le cui ambizioni sono state rafforzate dalla «limatura» del vantaggio dell’Inter. La società bianconera ha un paio di situazioni da verificare di qui alla conclusione dell’anno. La prima verifica: il modulo di riferimento. In estate la squadra era stata costruita per sistemarsi in campo con il famoso «rombo», un 4-3-1-2 che avrebbe dovuto esaltare le qualità di Diego che conosceva a menadito quel sistema di gioco avendolo sperimentato in Bundesliga con il Werder Brema. Poi sono sorti i problemi: qualche gol di troppo subìto, soprattutto gli infortuni (pesantissimo quello di Sissoko). A quel punto Ferrara ha cambiato rotta: modulo con un solo attaccante di riferimento, due ali (Camoranesi e Giovinco o De Ceglie) e il trequartista Diego (modulo che si può agevolmente trasformare in un più coperto 4-4-1-1). Soluzione emergenziale. Il recupero degli infortunati potrebbe rimescolare le carte. Non si esclude che Ferrara possa tornare al sistema di gioco iniziale. \r\nDal punto di vista del mercato, la cosa non è indifferente. Se il tecnico resta fermo sul modulo attuale, « cresce » qualcosa tra i centrocampisti e manca qualcosa fra le mezze punte; se si torna al vecchio modulo, diventa più urgente la necessità di trovare soluzioni nuove per altri ruoli, ad esempio il laterale difensivo di destra. E si potrebbe pensare di irrobustire il centrocampo con un giocatore dalle più spiccate attitudini geometrice. Esempio? Mascherano, un vecchio pallino bianconero. I dirigenti juventini lo trattarono poco prima del suo trasferimento al Liverpool. Nella città dei Beatles, le cose ora non vanno trionfalmente e l’argentino ha qualche problema. Se la squadra di Rafa Benitez non dovesse passare il turno, l’ipotesi potrebbe tornare d’attualità. La seconda verifica: riguarda l’affidabilità di alcuni giocatori in determinati ruoli. Il discorso cade inevitabilmente su Caceres e sulla corsia di destra. L’uruguaiano a Tel Aviv contro il Maccabi Haifa è stato utilizzato su quella corsia e ha fornito risposte rassicuranti. Poi è stato riproposto contro l’Atalanta e ha commesso qualche errore. Ferrara e i suoi collaboratori vogliono sottoporlo ad altre verifiche. Se i riscontri dovessero essere positivi, la questione della fascia destra verrebbe considerata risolta e, quindi, verrebbero ritenuti inutili interventi sul mercato. In più per quel ruolo Ferrara attende la guarigione di due giocatori: Zebina e Salihamidzic. In linea di massima, la società ritiene di essere coperta anche in quel ruolo. Ciò non toglie che si valutino ipotesi alternative: uno scambio con il Napoli per ottenere Zuniga o con la Roma per portare a Torino Marco Motta; un tentativo con lo Schalke per vestire di bianconero Rafinha. La moneta di scambio che la Juventus potrebbe utilizzare è Molinaro. Al ragazzo sono interessati tanto il Napoli quanto la Roma.\r\n\r\nLeggi il resto dell’articolo sull’edizione del Corriere dello Sport-Stadio oggi in edicola