Marotta: “Via dalla Juventus per scelta della società, futuro in altro club”

Beppe Marotta spiega a Rai Sport i perché del divorzio della Juventus e conferma si sia trattato di una scelta sostanzialmente di Agnelli

Beppe Marotta spiega a Rai Sport i motivi del suo divorzio dalla Juventus. Dopo 8 anni, secondo quanto dichiara il dirigente bianconero (ancora per pochi giorni), la società ha deciso di allontanarlo per rinnovare il team dei dirigenti: “È una situazione voluta dalla società – argomenta – , io mi adeguo a questa volontà e idee, proprio per amore sia delle persone, sia della Juventus. Sono stato mandato via? È un termine un po’ forte – risponde Marotta – . Io sposo questa linea aziendale. Io sono un uomo di azienda, capisco e quindi è giusto che si facciano avanti altre persone. Sono certo di aver dato il 100% in anni di grandi successi. Spero che ci arriva faccia uguale”.

Insomma, si è trattato di una scelta del presidente Andrea Agnelli, che con ogni probabilità promuoverà sia il vicepresidente Nedved sia il ds Paratici. “Addio doloroso? Sì – ammette Marotta – , perché la vita lavorativa e il mondo dello sport sono fatti di sentimenti ed emozioni. In questi 8-9 anni io di emozioni fortunatamente ne ho vissute tante e sono state molto belle. Cos’è stata la Juve per me? Qualcosa di unico. Soprattutto per aver fatto crescere tanti giovani dirigenti, che saranno il futuro della Juve. Credo anche di aver accompagnato nella crescita il presidente Andrea Agnelli, che oggi è una figura centrale nello sport nazionale ed internazionale. Quindi fa parte delle pagine belle che non potrò mai dimenticare.

In 8 anni, con Marotta in qualità di ad e dg dell’area sporta, la Juve ha conquistato 7 scudetti e giocato due finali di Champions, qual è il ricordo più bello? “Quello di Trieste, il primo scudetto con Conte in panchina. Un’emozione bellissima perché imprevista. Eravamo giovani e non accreditati da tutti – ricorda – , ma siamo riusciti con il lavoro e con la dedizione a coronare l’annata con un bellissimo successo”.

Quanto al futuro, infine, Marotta conferma che non sarà sulla poltrona della Figc, nonostante ci siano tanti club pronti a votarlo, ma si vede ancora in un club. “Smentisco di candidarmi alla Federcalcio – conferma – , non è la mia scelta. Non escludo di potermi accasare in un grande club, perché ho fatto 40 anni ininterrottamente a lavorare nei club senza mai fermarmi. È  la prima volta che mi fermo ad inizio campionato, magari per ricaricarmi, però vorrei ripresentarmi nella stagione 2019-20 al timone di un altro club. Dove sarò l’1 giugno? Spero in un club. Finale di Champions? Se ci fosse sarei orgoglioso, perché questa squadra è frutto anche, non solo, del mio lavoro. Insieme a Paratici, Nedved e Allegri. Tiferei – conclude Marotta – da semplice tifoso la mia squadra”.