Beppe Marotta ha parlato a pochi minuti dal calcio d’inizio di Bologna-Juventus, gara poi vinta dai bianconeri al Dall’Ara per 3-0. Per la seconda partita consecutiva, Paulo Dybala si è accomodato in panchina, entrando solo a 15 minuti dal termine. La posizione del dg bianconero è di totale appoggio alle scelte del tecnico Massimiliano Allegri.
“In questo momento è meglio Dybala in panchina? È così, la situazione in questo momento è questa. Il calcio è un gioco di squadra – dice Marotta ai microfoni di Mediaset Premium – che si basa sull’insieme dei giocatori, non sul singolo. Dybala è in un momento di difficoltà e come diceva Pirandello deve trovare la giusta conciliazione tra la persona e il personaggio e trovare la coscienza di sé stesso. Nel momento in cui la mente sarà libera, potrà tornare a offrire quelle grandissime prestazioni che ci ha fatto vedere in passato”.
Allegri ha dribblato le domande di mercato, rimandando tutto proprio a Marotta, che ancora una volta, ribadisce come nella sessione di riparazione, non ci saranno grossi movimenti nella rosa. Ci sarò qualche prestito (Orsolini rientrerà dall’Atalanta per essere girato altrove) oppure qualche colpo in prospettiva. Come ogni anno, i grossi calibri non si spostano a metà stagione ed è per questo che il dg bianconero e il ds Fabio Paratici sono al lavoro in chiave futura. Il nome più caldo, in entrata, rimane quello di Emre Can, centrocampista che si svincolerà gratis dal Liverpool.
“Siamo contenti di questa squadra e di questa rosa. Tutti i reparti ci danno sicurezza. Emre Can è il nome che gira, perché è in scadenza e da gennaio può formare per un’altra squadra. Non nascondo che è un giocatore che abbiamo monitorato – ammette – , tra un mese sarà sul mercato e molti club importanti cercheranno di arrivare a una conclusione”.
Solo cinque minuti più recupero oggi per Claudio Marchisio: per il ‘Principino’ si parla da tempo di un possibile finale di carriera negli USA, ipotesi che ad oggi Marotta si sente di escludere assolutamente.
“Marchisio ha manifestato il desiderio di andare in MLS? No, assolutamente. Claudio è cresciuto nella Juventus, ha un senso d’appartenenza elevatissimo e ad oggi – conclude – non esistono i presupposti per un suo trasferimento”.