Beppe Marotta sul calciomercato della Juventus presente e passato dagli studi di Sky Sport. Il dg e ad della Juventus, si è soffermato innanzitutto su uno dei possibili acquisti bianconeri a giugno: Emre Can. Nei giorni scorsi il centrocampista tedesco ha smorzato un po’ gli entusiasmi dei bianconeri dichiarando di non aver ancora firmato nulla e di essere ancora in discussioni con il Liverpool. “È un giocatore in svincolo, oggi il regolamento ci permette di allacciare contatti. La concorrenza è tanta. Ma faremo di tutto per prenderlo – promette – . Intensificheremo i contatti nelle prossime settimane”.
L’arrivo del connazionale di Khedira sembra spingere Claudio Marchisio verso l’addio: in maniera molto diplomatica, Marotta sostiene che il Principino possa restare, anche se lascia intendere che la rosa bianconera sarà sempre più competitiva e che sarà davvero dura conquistarsi una maglia da titolare. “Dobbiamo allestire una rosa di tanti elementi – ha proseguito il dg della Juve – , uno degli obiettivi è creare una forte competitività. Credo che sia lui che Emre Can starebbero bene nel centrocampo della Juve nel futuro”.
Nel recente passato, uno dei nomi accostati alla Juventus prima del trasferimento dal Liverpool al Barcellona è stato Luis Suarez. Marotta ammette ci sia stata una trattativa, purtroppo non andata in porto: “Suarez più volte vicino alla Juve? Sì, è vero. Ambire a grandi giocatori, anche se ci sono poche speranze, fa parte dell’ambizione dei manager. Era giusto però provarci”.
A proposito di grandi campioni, è finito sul mercato un certo Cristiano Ronaldo: “I sogni non costano niente, diverso però è comprarlo – sottolinea subito il dirigente della Signora – . Costa. L’aggettivo più giusto credo sia “suggestivo”, è impossibile però concludere un’operazione come questa. Tutti vorrebbero averlo, ma poi bisogna confrontarsi con la realtà”.
Infine, una battuta sul suo contratto: la dirigenza della Juventus è ormai consolidata e affiatata, ragion per cui di divorzio da Marotta per ora non se ne parla. “Il contratto è un aspetto complementare, ciò che conta è quello che si crea con la società, con il presidente, quindi – conclude – penso si possa continuare fin quando lui lo vorrà”.