Beppe Marotta davanti alle telecamere Mediaset prima del calcio d’inizio di Sampdoria-Juventus. Tornando sulle vicende della nazionale a Serie A Live, il dg bianconero ha dato massima disponibilità per la rinascita della Federcalcio, ma sottolinea come l’allenatore della Juve non si muoverà da Torino fino alla scadenza del contratto, prevista per il 2020.
“La non qualificazione della Nazionale per i Mondiali? Ci siamo confrontati tra colleghi e dirigenti di club. In questi giorni abbiamo assistito alla caccia alle streghe ma la non qualificazione della Nazionale è una sconfitta dell’intero movimento. Noi siamo a disposizione – dice Marotta – , i club si metteranno a disposizione dei vertici federali per un programma per il futuro. Le cose non sono andate bene nel recente passato e poi è importante sottolineare che bisogna mettere al centro del discorso il pallone, la competenza e il gioco del calcio. Queste cose vanno separate dal ruolo istituzionale che la nostra Federazione ricopre. Allegri tentato dalla Nazionale? No assolutamente – la chiusura secca di Marotta – , con lui il dialogo è quotidiano. Anche lui ha detto che sta bene qui, e io ritengo che sia giusto dare spazio a chi ha più tempo da mettere a disposizione della Nazionale. Ma la sua non è stata una risposta polemica, è molto intelligente e preparato per non mettere benzina sul fuoco al momento”.
Soffermandosi sui singoli, Marotta è sicuro che Gonzalo Higuain andrà ai Mondiali, mentre per Buffon non ci saranno ripercussioni dopo la delusione mondiale.
“Higuain ai mondiali con l’Argentina? Sono convinto di sì, secondo me verrà convocato. Gigi sta benissimo al di là del dispiacere di quanto è successo in Nazionale. La sua panchina fa parte del turnover, è una scelta fatta dal mister. Bernardeschi al posto di Dybala? Siamo alla ricerca sempre di giocatori eclettici che possano fare più ruoli e Bernardeschi è uno di questi. A che livello di condizione è questa Juventus? In questa stagione secondo me siamo intorno al 70%. Noi siamo abituati a soffrire in questi mesi, non siamo ancora al massimo ma stiamo crescendo, anche in virtù dell’adattamento dei nuovi e del recupero degli infortunati”, conclude l’ad e dg della Juventus.