Marotta: “Salah andrà a Milano, Cuadrado solo in prestito”

Beppe Marotta, ad e dg dell’area sport Juventus, è intervenuto ieri sera a Premium Sport durante lo ‘Speciale Calciomercato’. Il dirigente quattro volte campione d’Italia, ha colto l’occasione per fare il punto sul mercato della Vecchia Signora. Uno dei casi spinosi è quello relativo a Paul Pogba: il francese proprio in queste ore ha stoppato le voci che lo “circondano”. Marotta apprezza le parole del ‘Polpo’:

Mi sembra giusto quello che ha riposto Paul. Pogba – ha sottolineato in occasione della consegna del Premio Colantuoni – è un ottimo giovane e una grande realtà ed è evidente che abbia attirato molti club. Ma la Juventus non è un club abituato a vendere, vogliamo tenerci i migliori giocatori come Pogba per migliorarci. Ci siamo mossi tantissimo per colmare le lacune dettate dalle partenze di Tevez e Pirlo. Le partenze di Tevez e Pirlo sono pesantissime, abbiamo assecondato le loro volontà. Sostituirli è un’impresa difficile e non lo faremo con i nuovi arrivi, hanno lasciato un vuoto che dobbiamo cercare di colmare con altre valutazioni. Abbiamo preso Dybala, Khedira e un giovane come Rugani. Stiamo per ufficializzare l’arrivo di Zaza. Abbiamo migliorato la squadra puntando anche sui giovani. Il mercato però è appena iniziato, siamo alla finestra per eventuali opportunità ma noi abbiamo raggiunto i nostri obiettivi.

In entrata si parla tanto di Salah, Cuadrado e Jovetic: Marotta sostanzialmente chiude la questione per l’ex viola che andrà all’Inter, così come il montenegrino. Diverso il parere sul colombiano:\r\n

Salah? Su di lui non ci siamo mai attivati. Andrà in una squadra con la maglia a strisce e in uno stadio di Milano. Stessa cosa per Jovetic. Cuadrado? Siamo aperti a tutte le possibilità, se il Chelsea aprisse al prestito ne saremmo contenti. I rinnovi di Bonucci, Marchisio e Allegri? La firma è una formalità. La maglia numero 10? E’ una maglia importante, bisogna valutare chi ce la chiederà e faremo una valutazione. C’è molto rispetto da parte di alcuni giocatori – conclude – e la numero 10 è un’eredità pesante.