I gol segnati nel weekend dagli ex Juve Diego (Wolfsburg), Trezeguet (Hercules Alicante) e Caceres (Siviglia) questa volta non creano rimpianti particolari. Dopo lo scoppiettante 4-0 rifilato a un’Udinese piuttosto malleabile, la Signora si rifà il trucco con l’attacco più prolifico della serie A (7 gol in 3 partite). L’infermeria non è più sold out: Marchisio e Chiellini lavorano a parte ma non preoccupano e intanto Martinez accelera i tempi di recupero. Nel posticipo di giovedì, all’Olimpico contro il Palermo, l’attacco sarà appaltato a Quagliarella e Iaquinta, con il recuperato Amauri candidato a disputare uno spezzone di gara. Il cielo sopra Vinovo non è più grigio. Splendono anche i volti dei bianconeri, finalmente tornati a sorridere. Delneri non sbagliava: “Ci serviva propria una vittoria, il miglior corroborante per il morale“.\r\n\r\nMAROTTA: “LA JUVE VINCE REGOLARMENTE” – Intercettato a Milano all’uscita della Lega di serie A, il dg Marotta ha commentato le dichiarazioni polemiche di Zamparini (“l’Inter è come la Juve di qualche anno fa”): “Il nostro club ha dimostrato di saper vincere regolarmente, e questo è ciò che conta”. Marotta ha quindi ribadito le linee guida del progetto made in Juventus: “Ci sono due modelli vincenti: comprare grandi campioni o puntare su giovani di talento. Noi abbiamo scelto la seconda strada”. Una carezza a Krasic, che oggi ha chiesto un permesso per andare a Belgrado a trovare la moglie incinta, “un grande affare, un ottimo investimento per il futuro considerato quanto è stato pagato”, e una lucidatina alle ambizioni juventine: “Il nostro obiettivo non cambia – ribadisce il dg bianconero -: vogliamo posizionarci nella parte alta della classifica”. La parola scudetto non viene nominata, i fari della Fiat rimangono spenti.\r\n\r\nPEPE: “SIAMO DA SETTE” – Profilo basso anche per Pepe. L’esterno sinistro bianconero preferisce non esaltarsi per il poker rifilato all’Udinese: “A Udine la vera Juve? Direi che la verità sta nel mezzo – ha dichiarato a Juventus Channel -. Ieri abbiamo disputato una gara perfetta, non abbiamo commesso gli errori che avevamo fatto nelle altre partite. Che voto dare alla Juve? Per ora un bel sette. Siamo in crescita e stiamo continuando a lavorare sodo in allenamento per cercare di fare quello che ci chiede il mister. Abbiamo fiducia nei nostri mezzi”.\r\n\r\nFELIPE MELO: “QUANTO AFFETTO” – Cinque mesi fa la mancata stretta di mano tra Zaccheroni e Felipe Melo, che all’atto della sostituzione cercava di porgere un saluto al tecnico. Ieri, tra le cartoline dal Friuli, l’immagine del brasiliano che esce dal campo sorridente, prima di incassare il bacio del suo tecnico e l’ovazione dei suoi tifosi. “Ieri abbiamo ottenuto la prima vittoria in campionato ma anche dopo la sconfitta a Bari nella prima giornata e dopo gli ultimi due pareggi i tifosi mi hanno sostenuto. Sono stato davvero felice di tanto affetto, era da molto che non ricevevo così tanti applausi ed attestati di stima dal mio pubblico”. Feeling perfetto anche con Delneri: “L’allenatore ha dato al gruppo un’iniezione di fiducia e quest’estate sono arrivati rinforzi importanti. Nonostante la posizione in classifica non sia ancora quella in cui vorremmo essere, c’è stato un significativo cambio di mentalità e penso che in questa stagione potremo esprimerci meglio che nella scorsa”, conclude Felipe Melo sulla sua pagina personale di Twitter.\r\n\r\nALTALENA EMOZIONALE – Tutto in una settimana. Dagli scricchiolii dello spogliatoio dopo il pareggio contro la Samp al gruppo ritrovato e in festa al Friuli, passando per lo shock causato dal pareggio al 92′ inflitto dal Lech Poznan, giovedì scorso in Europa League. La Juve con il morale va sulle montagne russe. Domenica scorsa la tensione nello spogliatoio si vedeva, si sentiva, si toccava, come nello spot dei collant. La doppietta di Pozzi e il gol di Cassano avevano causato incomprensioni, scaricabarili, accenni di liti. “L’atmosfera è abbastanza buona”, sintetizzava Bonucci alla vigilia di Juve-Lech. Chiuso il primo tempo con i polacchi avanti 2-1, la squadra imboccava di corsa la via degli spogliatoi su preciso invito di un Delneri furibondo. A fine partita, incassata la tripletta del carneade Rudnevs, capitan Del Piero ci metteva la faccia: “Ho visto parecchio scoramento tra i miei compagni: questa altalena di emozioni non ci fa bene”. Si arriva così all’orgia di gol del Friuli, abbondantemente festeggiata dallo spogliatoio juventino e da quasi tutta la stampa nazionale. Vittoria e gruppo ritrovati, con tanto di festeggiamenti sotto il settore dei tifosi juventini itineranti, gratificati da abbondanti lanci di maglie. Delneri predica il volo basso – “non eravamo depressi prima, non dobbiamo esaltarci adesso” – ma intanto annuncia che la gestazione è finita: la sua Juve è “appena nata”.\r\n\r\nCredits: Repubblica.it\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it\r\n\r\n