Interviste

Marotta: “Pellegri seguito da due anni, Chiesa no”

Beppe Marotta tra obiettivi stagionali, mercato e problemi di rosa. Il dg e ad bianconero, ieri sera ha parlato prima di Juventus-Fiorentina ai microfoni di Premium Sport. Uno degli argomenti più caldi del momento è la crisi di Gonzalo Higuain, che oltre a non segnare commette errori tecnici a ripetizione. L’argentino è irriconoscibile: “Higuain in difficoltà? Noi siamo estremamente contenti dell’operazione fatta lo scorso anno e l’avremmo fatta anche quest’anno. Non dimentichiamoci – aggiunge Marotta – che è arrivato dopo l’operazione di Pogba e abbiamo preso un grande campione. Nell’economica del gioco un giocatore come Higuain diventa molto importante”.

Attualmente la Juventus è in testa alla classifica a punteggio pieno assieme al Napoli, ma è presto per fare ancora bilanci.

“La classifica? Credo che un punto di riflessione possa essere la decima giornata, molte squadre si stanno ancor assestando, ora è prematuro fare previsioni. Certo, i pronostici sono per le squadre che si devono confermare come la Juve o quelle che si sono rinforzate di più sul mercato. l campionato si deciderà negli scontri diretti? Credo che siano stati determinanti anche negli ultimi anni. Certo se perdi punti contro le piccole è un qualcosa di straordinario, negli scontri diretti rientra nell’ordinario ma vincere gli scontri diretti vale sempre doppio. Io però ritengo che il campionato debba essere composto da 18 squadre e non da 20: ne trarrebbe vantaggio lo spettacolo, la Nazionale e anche i club”.

Marotta: “Mai clausole per Dybala”

Parlando più strettamente di mercato, qualcuno si chiede se non sia il caso di inserire una clausola rescissoria nel contratto di Dybala. La replica di Marotta:

“Credo che la clausola sia uno strumento che in Spagna abbia un ruolo molto importante nel rapporto tra giocatore e società. In Italia si usa meno, noi abbiamo preso Higuain e Pjanic, ma io sono assolutamente contrario alle clausole, infatti non le abbiamo messe per nessun giocatore della Juventus. Un giocatore è determinante del suo destino e quando decide di lasciare un club è difficile trattenerlo e allora entra in gioco la valutazione e il valore vero di un giocatore è quando si trova un accordo tra le due squadre. Il Barcellona con la cessione di Neymar ha incassato tantissimo ma sotto il profilo della programmazione e tecnicamente ha avuto un danno enorme, maggiore dei soldi incassati”.

Infine, una battuta sull’esplosione di Pellegri, attaccante classe 2001 che ha già messo a segno tre reti in Serie A.

“Juve su Pellegri? Sì, noi eravamo su di lui in tempi non sospetti, lo abbiamo trattato due anni fa a cifre molto più basse rispetto a quelle di adesso. È un talento, poi per diventare un campione ne passa di tempo. Credo che sia uno dei migliori giovani del panorama italiano. Interesse su Chiesa? Non c’è, ma è un ottimo giocatore”, conclude.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni