Marotta: “Morata, dipende anche da te”

Beppe Marotta, ad e dg dell’area sport Juve, ha rilasciato una lunga intervista a ‘Tuttosport’: dai primi giorni a Torino ai trionfi

Beppe Marotta, ad e dg dell’area sport Juve, ha rilasciato una lunga intervista a ‘Tuttosport’. Il dirigente bianconero, penta-campione d’Italia, riparte dai suoi primi giorni a Torino e racconta l’evoluzione societaria che dopo Calciopoli ha fatto un po’ fatica a riprendersi: “All’inizio non fu facile – ammette Marotta – , trovammo un disastro. Situazione difficile sia in società che nella rosa. E poco tempo a disposizione per preparare la stagione successiva a partire dalla scelta dell’allenatore. Era impressionante il clima dello spogliatoio, quasi depresso, erano tutti scoraggiati dai risultati e dalle circostanze agonistiche degli ultimi anni. Mi ricordo quando chiamai Camoranesi… Mentre lo aspettavo nel mio ufficio pensavo: questo è un campione del mondo e devo dirgli di andarsene. E poi vi confesso che temevo reazioni un po’ forti, visto che giravano leggende, non so quanto vere, su scrivanie rovesciate da Ibrahimovic qualche anno prima. Camoranesi invece mi stupì, perché mi disse: ha ragione lei, qui bisogna cambiare tutto e tutti per far risorgere la Juventus. Ma nel frattempo era anche cambiata completamente la società”. \r\n\r\nLa Juventus ha avuto il coraggio di ripartire da capo azzerando la società e rivoluzionando la rosa: al primo mercato targato Marotta arrivarono 16 giocatori nuovi e anche se la stagione sotto la guida di Del Neri non diede risultati, l’anno successivo fu già trionfo: “Abbiamo cambiato tutti dal magazziniere al presidente: una rivoluzione profonda – continua – e necessaria per ricostruire una squadra in sede. I nostri successi nascono dal lavoro di gruppo. Un’organizzazione fortemente voluta da Andrea Agnelli”.\r\n\r\nDopo il triennio di Antonio Conte, il ciclo sembrava finito, ma con Massimiliano Allegri la squadra ha continuato a vincere: “Allegri? Una persona molto intelligente e riflessiva. Sa sempre come comportarsi. Pirlo, Tevez e Vidal? Sapevamo in anticipo e in anticipo ci siamo mossi. Dybala? A un certo punto stavamo per perderlo, allora ci siamo mossi immediatamente e abbiamo rilanciato. Quando sei così sicuro di un giocatore, non puoi permetterti di perderlo, anche a costo di pagarlo leggermente di più. Quei soldi sono comunque un investimento e il fatto che Paulo abbia raddoppiato il suo valore in dodici mesi ne è la dimostrazione”. \r\n\r\nEppure, la via che ha portato al quinto scudetto consecutivo e alla 11.a coppa Italia è stato tutt’altro che scontato: “Difficoltà iniziali in campionato quest’anno? Siamo stati bravi a mantenere il sangue freddo e appoggiare l’allenatore di cui ci fidavamo. Il resto lo ha fatto un gruppo che, con rispetto parlando, ha due palle così. Noi dobbiamo sempre pensare alla sfortunata ipotesi di una stagione storta e di una mancata qualificazione in Champions League, che creerebbe un danno economico notevole. In quel caso devi essere pronto a cedere un gioiello per mantenere la solidità economica del club. Seconde squadre? Poter tenere vicini i nostri giovani, farli crescere al fianco dei campioni e nelle stesso tempo dare loro la possibilità di giocare con continuità potrebbe dare nuova linfa a tutto il movimento italiano, nel quale le giovani promesse finiscono troppo spesso per perdersi”.\r\n

Marotta e il mercato estivo

\r\nInevitabile parlare de prossimo mercato estivo: le mosse della Signora dipendono in buona parte dal destino di Alvaro Morata, che il Real Madrid sembra voler ricomprare a tutti i costi. “Definiremo il futuro di Morata nel giro dei prossimi 10 giorni, due settimane – rivela Marotta – . E anche la volontà del ragazzo avrà un certo peso. Una volta parlato con il Real Madrid, agiremo di conseguenza sul mercato. Alternative? In questo senso stiamo monitorando diverse piste, fermo restando che noi cerchiamo “giocatori da Juve”, e dunque il cerchio si restringe. Berardi? Ottimo giocatore, valuteremo con la dovuta calma cosa sia meglio per noi e per il ragazzo che comunque, se acquisteremo, resterà con noi. L’avere uno zoccolo duro composto da Buffon, Chiellini e Marchisio, poi rinforzatosi con Bonucci, Barzagli… rappresenta un valore aggiunto per la Juventus e noi vogliamo operare proprio per rafforzare questo nostro valore aggiunto implementandolo sempre di più, come fatto negli ultimi anni. Siamo consapevoli di dover gradualmente abbassare l’età media della difesa, che pure ha offerto un rendimento eccezionale e potrà garantirlo ancora. Se ora dominiamo, è proprio perché salvo situazioni specifiche e casi inevitabili, abbiamo sempre cercato di consolidare il gruppo”, conclude.