Beppe Marotta protagonista sui quotidiani di oggi: il dg della Juventus, dopo le parole rilasciate a ‘Rai Sport’ alla vigilia della Supercoppa Italiana, ha risposto anche alle domande del quotidiani ‘La Gazzetta dello Sport’. Si parla immediatamente del primo trofeo stagionale e Marotta non fa pronostici: “E’ un test importante per cominciare a valutare la nuova Juve, non so se durerà 90 o 120 minuti, noi vogliamo vincerla e questa finale ci darà altre indicazioni. Il precampionato non conta molto – evidenzia – , la Supercoppa è importante ma non segna una tendenza: è gara secca, con tante variabili”.\r\n\r\nLa Juve ha cambiato molto: sono partiti tre mostri sacri come Vidal, Pirlo e Tevez, normale che ci voglia del tempo prima che i nuovi digeriscano gli schemi di Allegri:\r\n
Siamo ottimisti ma abbiamo cambiato tre giocatori. Va colmato il gap con nuove motivazioni. Ci siamo ringiovaniti anticipando i tempi: un ciclo stava finendo. Dybala, Zaza, Rugani, Sturaro, Pereyra fanno sperare: se arrivano risultati, saremo stati lungimiranti. Ci manca ancora un centrocampista che copra più ruoli: scelta non ampia – ammette – , pochi sono da Juve. Abbiamo tre settimane e la Supercoppa ci darà le prime risposte.
\r\nQuest’anno, dunque, non sarà facile ripetersi, soprattutto perché Roma, Milan e Inter hanno speso tanto e si sono rafforzate.\r\n
Tutti vogliono battere la Juventus, siamo abituati – continua – Ora, come dice Allegri, si riparte da zero. C’è sintonia totale con lui e con la società. Sono sorpreso dalle spese fatte dalle milanesi, soprattutto in un momento così particolare. Tuttavia sono dinamiche e scelte che non mi competono. Ci sono momenti in cui devi investire. Sulla carta è un bene, il campo poi risponde. Però Milan e Inter, viste le spese, sono favorite per lo scudetto. Anche perché, se attrezzate, hanno una superiore cultura della vittoria rispetto ad altre rivali.
\r\nNon manca una battuta sulla Roma e sulle parole di un suo tesserato: i giallorossi, secondo Marotta partono più indietro rispetto alla concorrenza.\r\n
Se non sbaglio Nainggolan ha detto che uno scudetto della Roma vale dieci della Juve. Lo ha detto lui, giusto?.
\r\nMolti tifosi continuano a chiedere top player, Marotta spiega invece quale sia il progetto reale della Juventus:\r\n
Con l’avvento di Andrea Agnelli abbiamo creato un modello vincente, restituendo solidità alla società che non fa scelte momentanee, ma di grande oculatezza, consolidando il patrimonio, attraverso il rispetto di determinati equilibri economici e finanziari. E’ un modello preso ad esempio, la dimostrazione che in Italia si possono ottenere dei risultati vincenti. Il modello dà garanzie come solidità societaria e se accompagnato da un risultato vincente significa che stiamo percorrendo la strada giusta. Il dramma è quando crei difficoltà di sostenibilità economica. Ricordo che il primo anno avevamo chiuso con una perdita di 95 milioni. Infatti dico che l’Inter, con quello che ha speso, ora deve vincere… Ci sono momenti in cui vanno fatte delle scelte. Pirlo, Tevez e Vidal volevano andare via, decisioni personali. Scelta di vita per Tevez, occasione unica per Pirlo. Anche Vidal: stava bene da noi, ma poteva fare una nuova esperienza con 4 anni di contratto.
\r\nRimane grande fiducia nella stagione che sta per iniziare: aver trattenuto Pogba è stato secondo il dg un grande colpo:\r\n
Un trend positivo ci ha permesso di fare investimenti importanti come Dybala. Non siamo ancora al livello dei quattro-cinque club davanti, che prendono giocatori da 70-80 milioni ma abbiamo rifiutato offerte da 80 milioni per Pogba, la Juve non è obbligata a vendere. Pensiamo di possedere una squadra forte, ne siamo convinti io e Allegri. La forza è sempre il gruppo e il gruppo deve trovare al suo interno una grandissima motivazione, superiore a quella dell’anno scorso.