Beppe Marotta ha parlato di presente e futuro prima del calcio d’inizio di Benevento-Juventus: l’ad e dg bianconero ha rinviato ogni discorso di rivoluzione, sia tecnica sia della rosa. La Vecchia Signora continuerà a cambiare qualche elemento ogni anno, poiché il ciclo non è ancora terminato, contrariamente a quanto sostiene qualcuno dopo la disfatta casalinga contro il Real: “Rivoluzione il prossimo anno? La Juve deve vincere, questo è l’importante. La sconfitta con il Real non ha aperto uno scenario inedito. La società è solida, ha una struttura dirigenziale, a partire dal presidente, di grande spessore. E’ finito un ciclo? No, perché il ciclo è iniziato nel 2010 con l’arrivo di Andrea Agnelli”, ha spiegato Marotta a Premium Sport.
Chi pensa che tutti i calciatori più “anziani” siano sostituiti in un colpo solo da tanti giovani si sbaglia di grosso, la linea dirigenziale non cambia per una partita andata storta, seppur si sia trattato probabilmente della partita più importante della stagione. “I nostri programmi tecnici sono iniziati mesi fa e prevedono come sempre un mix di giocatori giovani e profili più esperti. Abbiamo avvicendato due allenatori in questi anni, entrambi vincenti. Abbiamo cambiato molti giocatori, tutti vincenti in Italia e protagonisti in Europa. La società è cresciuta e si è ricollocata dove la storia della Juve insegna. Abbiamo le idee molte chiare sappiamo che per vincere non bastano solo giovani e la dimostrazione è Cristiano Ronaldo che sta dando il meglio di sé a 33 anni”.
I tifosi, però, sembrano essere quasi rassegnati: la Juventus riuscirà o no a rivincere la Champions prima o poi? “Rischio di non vincere mai la Champions senza grandi investimenti? Lo scenario di riferimento vede l’Italia in maniera diversa rispetto agli anni ’90. Qualcuno ha vinto Champions contro lo Steaua Bucarest o l’Ajax. Negli ultimi anni in fondo arrivano sempre le stesse squadre e il potere economico dei grandi club è molto superiore al nostro. Ma noi dobbiamo proseguire sul nostro modello, sulla capacità dei nostri giocatori di combattere. Si può vincere al di là degli aspetti economici. Siamo sempre tra le prime otto in Europa nelle ultime stagioni, poi la Champions è un torneo – sottolinea ancora Marotta – , ci è capitata la squadra più forte del mondo e abbiamo sofferto”.
Insomma, la fiducia nel progetto tecnico è massima e al centro di questo progetto c’è inevitabilmente l’allenatore, che ha un contratto fino al 2020. “Allegri resterà al 100% alla Juve anche l’anno prossimo? Accanto alla struttura dirigenziale c’è una struttura tecnica solida. Il rapporto con Allegri è molto forte, discutiamo del futuro, dei possibili nuovi acquisti e della composizione della prossima rosa, e posso dire con certezza che questo sarà l’assetto societario anche nella prossima stagione. Nessuna rivoluzione ma ci sarà un’evoluzione che è un processo più lento con inserimenti graduali: andremo avanti su questa strada che ha portato dei risultati”.
Infine, la domanda di mercato: quando arriverà la risposta definitiva di Emre Can? “Me lo chiedo anche io – replica Marotta – Entro una decina di giorni vogliamo chiudere questa telenovela. Ha ragione il giocatore nel voler valutare tutte le offerte e poi il destino sarà legato alla sua volontà”.