La Juventus non ne può davvero più delle uscite di Zeman, uno che in una carriera intera ha vinto meno di Massimo Carrera in una sola serata. Ecco perché all’ennesima uscita del tecnico boemo contro i colori bianconeri (“Chi è squalificato non può allenare”), oggi ha replicato Giuseppe Marotta, ad e dg dell’Area Sport’ della Juve: “La sua uscita – dice Marotta di Zeman a ‘Sky Sport’ – è stata inopportuna anche se non ha mai menzionato Conte, ogni riferimento era a lui. Dice di non aver letto le carte, e quindi non riesce a dare un significato, ma si riferisce a un collega condannato per omessa denuncia e non per illecito”. Ecco perché il direttore generale bianconero chiede che gli organi competenti prendano dei provvedimenti nei confronti dell’allenatore della Roma: “Trovo fuori luogo questa uscita di Zeman che già aveva detto la sua sugli scudetti della Juve, e ora l’ha fatto con un suo collega, mi auguro che l’associazione allenatori prenda provvedimenti per non generare un clima pesante”.\r\n\r\nPoi Marotta affonda: “Mi ricordo di una partita a maggio 2005, quando Zeman era allenatore del Lecce, in un Lecce-Parma di fine campionato finita 3-3 ha abbandonato la panchina, a dieci minuti dalla fine, si è girato di spalle per dieci minuti di seguito. Non ho capito quel gesto, ce lo spieghi”.\r\n\r\nInfine, il punto sul mercato della Juve: “Llorente? Siamo spettatori ed aspettiamo l’evoluzione della situazione, comunque potremmo avviare dei contatti. Van Persie? È una pista difficile perché costa tanto e non facciamo follie. Matri? Non l’abbiamo messo nella lista dei partenti. Dzeko? Per noi un punto d’arrivo. Quagliarella? Fa parte del nostro progetto. Pazzini? Mi piace perché l’ho avuto alla Samp”, ha concluso Giuseppe Marotta.\r\n