Marchisio “Ora basta con la storia di Tardelli”
“Juventini sgonfi all’Europeo? Quella sconfitta in Coppa Italia brucia ed è figlia di tante cose. Di certo, la condizione fisica e quella mentale non c’entrano nulla… Che bianconeri ritroverà Cesare Prandelli? Arrabbiati, motivati, affamati. Ecco, che nessuno pensi a un gruppo di ragazzi con la pancia piena. Io e i miei compagni abbiamo fame, molta fame. E l’azzurro, poi, aiuta ancora di più a livello di stimoli”. Claudio Marchisio si esprime così in una lunga intervista concessa oggi alla ‘Gazzetta dello Sport’. Si è trattato di una stagione che ha finalmente consacrato il ‘principino’ che ora vuole liberarsi di qualsiasi paragone con calciatori del passato: “Se Tardellino è cresciuto? Detto che il paragone con un simile grande del calcio mondiale mi ha sempre onorato, credo che sia arrivato il momento di parlare solo di Marchisio. Basta “Tardellino”, ora voglio scrivere la mia storia. Ho età e maturità giuste per iniziare a essere magari io un punto di riferimento per i più giovani. O almeno spero di diventarlo presto (sorride, ndr)”, prosegue Claudio che sui prossimi Europei ha le idee molto chiare.\r\n
Se l’Italia ha la maturità giusta per arrivare in fondo a questo Europeo? Sì, le carte in regola ci sono, in tutti i reparti. Il primo esame sarà durissimo? La Spagna è oggi campione di tutto, ma non la vedo così lontana da noi. Iniesta, Fabregas e Xavi fanno paura? Anche noi là in mezzo facciamo paura. Pirlo e De Rossi hanno vinto un Mondiale, io e Thiago Motta abbiamo in questi anni assaggiato i livelli più alti, maturando l’esperienza giusta. E poi ci sono Montolivo e Nocerino… Sì, l’Italia vale la Spagna, non abbiamo paura di nessuno. Balotelli-Cassano coppia da tutto o niente? No, perché Cassano è oggi un altro uomo rispetto al passato. E’ maturato tantissimo, è un giocatore straordinario e affidabile allo stesso tempo. Antonio è oggi una certezza, ha la massima fiducia dell’intero gruppo. Mario è un’altra cosa (sorride, ndr). Gli voglio un gran bene, lui sa che può fare la differenza in qualsiasi momento, e sa perfettamente che questo è il punto cruciale della sua carriera. Non mi interessa ciò che fa fuori dal campo, sono fatti suoi. Ma in partita non deve e non può più permettersi passi falsi. Credo però che lo abbia capito durante la stagione, certe esperienze gli sono servite e io mi aspetto che questo sia l’Europeo della sua consacrazione. Ha numeri incredibili, deve metterli a disposizione della squadra, della maglia azzurra. Gli ricorderò che anni fa abbiamo lasciato un Europeo (Under 21, ndr) per strada, perdendo immeritatamente in semifinale contro la Germania. Ebbene, molti di quei ragazzi tedeschi li ritroveremo anche in Polonia e Ucraina: Boateng, Ozil e Khedira per esempio. Io voglio prendermi la rivincita, e lui dovrà aiutarmi.
\r\nDa Conte a Prandelli, cosa cambia per Marchisio? \r\n
Con Conte ci lavoro tutti i giorni, il mestiere del c.t. è invece diverso, quindi faccio fatica a paragonarli sul campo. Ma sono due persone schiette, che parlano allo stesso modo con il fuoriclasse e l’ultimo arrivato. Prandelli punterà sui tre centrocampisti e il trequartista atipico e non sull’affidabile 3-5-2 della Juve? Prandelli fa bene, ha le idee chiare, ha il suo gioco in testa e per un giocatore è importante avere come guida tecnica uno che dà sicurezze, a tutti i livelli. E così che un allenatore si guadagna stima e fiducia all’interno di una squadra.
\r\nTanti bianconeri andranno all’Europeo, altri sono rimasti a casa…\r\n
Sorpreso le convocazioni dei vari Di Natale, Verratti, Destro e Diamanti? Diciamo che mi dispiace per alcuni miei compagni della Juve: forse anche loro avrebbero meritato la chiamata. Però, l’Europeo è una competizione breve, brevissima. E attorno allo zoccolo duro è quindi giusto prendere in considerazione gli uomini più in forma del momento. E in questo senso credo che il mister abbia pescato il meglio.