Sarò sincero il primo scorcio di stagione dice corsa a due. Siamo le squadre migliori, più organizzate, complete. Juve e Napoli praticano in effetti il gioco più convincente. Detto ciò, guai e sorprese sono dietro l’angolo, e Inter, Milan, Lazio e Roma vanno rispettate. La figuraccia del Napoli a Pechino? “Ho pensato che il nostro calcio aveva perso un’altra occasione agli occhi del resto del mondo. Con i giocatori del Napoli il rapporto è splendido, in certi casi i giocatori devono obbedire, e basta. Le decisioni arrivano dall’alto. Noi dobbiamo pensare al campo. Mazzarri? Ognuno risponde delle proprie opinioni, ha il diritto di pensarla come vuole. È stata una partita che per noi è diventata in effetti più semplice dopo le espulsioni, ma ho sentito parlare di un Napoli che undici contro undici avrebbe sicuramente vinto. Ecco, qui non ci sto. Sono andati due volte in vantaggio, noi li abbiamo ripresi sempre con il gioco. La partita l’ha fatta la Juve, mentre il Napoli ha agito solo di rimessa. A volte non bisognerebbe fermarsi agli episodi”.
\r\nNei giorni scorsi c’è stata una polemica scatenata da alcune dichiarazioni di Antonio Cassano:\r\n
Non mi va di fare polemiche con Cassano – replica Marchisio -. Posso solo dirgli che alla Juventus la mentalità è unica: la squadra viene prima di tutto. Questo ci insegnano fin dal primo giorno. E da qui è passata gente come Zidane e Del Piero. Soldatini? No, grande gruppo, grande squadra.
\r\nInfine, alcune considerazioni sulla Nazionale azzurra:\r\n
La Nazionale è il massimo. Per me lo è. Non c’è bimbo che non sogni di vincere il Mondiale. Un torneo che spesso sfugge anche ai migliori giocatori di sempre. Si gioca ogni quattro anni, e l’attimo va colto. Non ci dovrebbe essere nulla di più importante della Nazionale, ma da noi si va troppo veloci col pensiero e si è finito per parlare di Juve-Napoli prima ancora che si giocassero due gare delicatissime in vista della qualificazione mondiale. Assurdo. Della polemica nata attorno a Buffon nemmeno ne parlo: ridicola. Questa Italia è un gruppo splendido, che gioca da club grazie al lavoro di Prandelli. La svolta c’è stata prima dell’Europeo, quando abbiamo perso malamente con la Russia. Quella sera, in Svizzera, è nata l’Italia vicecampione d’Europa. E ora non dobbiamo fermarci, bisogna portare al più presto a casa la qualificazione mondiale, perché i molti giovani italiani che spingono da dietro mi danno fiducia in vista di Brasile 2014.