Marchisio: “In Italia solo la Juventus, piuttosto smetto”

Claudio Marchisio tra passato, presente e futuro: ecco alcuni stralci dell’intervista rilasciata a Vanity Fair dal centrocampista della Juventus

Claudio Marchisio, centrocampista della Juventus, ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair, di cui sono stati resi noti degli stralci. Ormai considerato un ripiego in casa bianconera, il numero otto non ha mai perso il suo tradizionale self control. Assieme a Gianluigi Buffon è uno dei leader dello spogliatoio e a proposito del futuro del numero uno, dice: “Si ritira? Non glielo chiedo mai, ma secondo me no – replica Marchisio –  Continuerà a giocare”.

Quanto al suo futuro, il 32enne soprannominato ‘Principino’ è sicuro: se lascerà la Juventus sarà solo per un esperienza all’estero: “Sono entrato nel settore giovanile della Juventus nel 1993 e se escludo una parentesi toscana, all’Empoli, durata una sola stagione, gioco per la stessa squadra da 25 anni. Ho ancora 2 di contratto e qualsiasi cosa accada – insiste – , so che in Italia indosserò soltanto questa maglia. Altrove non vado, piuttosto smetto”.

Marchisio e la vecchia battuta su Calciopoli

Insomma, l’amore di Marchisio per la maglia della Juve non è mai scemato, nemmeno in questo momento in cui gioca meno. Considerato però che dopo il grave infortunio al ginocchio non è mai più tornato a giocare con continuità, l’ipotesi di un finale di carriera all’estero prende corpo giorno dopo giorno. Tornando al passato, non poteva mancare la domanda su Calciopoli e su una vecchia polemica che lo riguardò a suo tempo: “Ma io non avevo mai detto che ero contento di Calciopoli, né che ringraziavo ci fosse stata. Avevo sostenuto soltanto che era passato un treno e ci ero salito sopra. Se la Juve non fosse finita in serie B per le decisioni dei tribunali, sarei stato l’ultima delle riserve. Scendere di categoria aiutò me e altri ragazzi che forse sarebbero finiti in prestito a farsi strada. Fu un trampolino. Mi tuffai – ammette – . Ma non ho mai affermato che fosse la piscina più bella del mondo”.

Nessun problema, infine, con Allegri né con nessun altro degli allenatori con cui ha lavorato: “Mai. Ma se ce l’ho con lui, lo faccio capire dallo sguardo. A inizio stagione non parto mai tra i titolari, ma alla fine mi guadagno sempre il mio spazio. In generale, quando non gioco, mi alleno con più voglia ancora. È una questione di rispetto per i miei compagni e per me stesso”.