“Negli ultimi anni, tra Juve e Nazionale cambiavo spesso non solo ruolo ma anche modulo. Quest’anno per me c’è stata, finalmente, la collocazione migliore, e definitiva. Quello in cui adesso gioco è il ruolo che mi piace di più, che mi fa sempre stare in movimento, che mi consente di inserirmi e di conseguenza anche di segnare, che è poi quello che risalta. L’anno scorso non giocavo poi così male, ma il gol dà un’altra percezione a chi ti guarda. Con i gol hai gli occhi di tutti addosso. Difatti, ho notato che nelle ultime partite ho smesso di segnare e già sono cambiati i giudizi su di me. Se non segno, non ci si accorge neanche di quanti palloni recupero”.
\r\nPer farla breve, prima di trovare la giusta collocazione in campo, sono passati 5 anni…\r\n
“E’ l’allenatore che deve decidere dove mettermi. Io sono sempre a disposizione, anche se so cosa è meglio per me. In realtà, già con Ferrara facevo la mezzala e ho conquistato la nazionale, ma poi l’allenatore è cambiato e il modulo anche, e pure con l’Italia avevo altre mansioni. Anche Conte aveva cominciato con il 4-2-4, ma da allenatore intelligente ha capito cos’era meglio per tutti. Del cambiamento ne hanno giovato tutti, non solo io: Pepe, Vidal, persino Pirlo che è il numero uno”.
\r\nChissà quante volte in questi anni sia passato per la testa di Marchisio di andare via…\r\n
“Per il contratto no, per altro sì. Gli ultimi anni sono stati pesanti e mi hanno fatto riflettere. Mi sono chiesto: non è che il problema sei tu, non è che devi cambiare squadra per dare una svolta alla tua vita? Ma erano dubbi piccoli, mica grandi. E li ho risolti”.
\r\nIl 2011 è iniziato male, ma finito nel migliore dei modi. Cosa si aspetta Claudio dal 2012?\r\n
“Vi dico cosa mi aspetto dal primo mese: non dobbiamo sbagliarlo come in passato, dobbiamo riflettere sul fatto che pur non avendo mai perso una partita non siamo riusciti a fare più punti del Milan. E questo significa che dobbiamo lavorare di più, perché quello che abbiamo fatto non è bastato. Gennaio indirizzerà l’anno intero. mettiamola così”.